1. Maria Cristina e l’ Officina delle Bambole


    Data: 15/09/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Anale Hardcore, Autore: Andy88xy, Fonte: xHamster

    ... avrei “venduto” il suo corpo, lei sarebbe diventata il mio giocattolino prezioso.
    
    Un giorno mi aveva fissato un incontro a casa sua, a Milano. L'arredamento del suo studio era di quanto più erotico ci possa essere, le poltroncine in legno massiccio con ampi braccioli davanti ad un ampio tavolo e, dietro a questo, una sorta di trono con lo schienale molto alto.
    
    Al muro c’era un arazzo con scene di caccia, sotto le sedie ed il tavolo un antico tappeto, poi ancora un mobile basso, uno specchio. Dalla finestra, racchiusa in spessi tendaggi rossi, t****lava pochissima luce e l'illuminazione nella stanza era circoscritta ad una lampada a stelo che poggiava sulla scrivania.
    
    La principessa Krissy sapeva di cosa avremmo parlato.
    
    Mi avvicinai da dietro e ripetei, dopo averle spiegato esattamente cosa avrebbe dovuto fare, la domanda: "accetti ?", un flebile sì, mi fece sussultare e cambiare il tono di voce, adesso ero il suo padrone. Era una condizione indispensabile per poterla portare in quel luogo e, in qualche modo, proteggerla. “Prendi un foglio di carta - le dissi - inizieremo a scrivere insieme le mie regole che solo ora potrai discutere con me.” Sentendo già un tono diverso della voce, ebbe paura che volessi usarla subito e si affrettò a dire che dopo avrebbe avuto da fare. La rassicurai, ma ripetei l'ordine e lo eseguì.
    
    “Scrivi” le dissi con tono imperativo, e dettai: da questo momento accetto di essere di sua proprietà, la chiamerò padrone e mai mi dovrò ...
    ... rivolgere a lei con tono impertinente o aggressivo o dandole del tu; lei potrà insultarmi, offendermi, umiliarmi, punirmi, espormi, nelle modalità che ritiene necessarie, ma mi promette che non proverò dolore, che non avrò mai segni persistenti sul corpo, che non ci saranno mai terze persone e che comunque, in ogni momento potrò sottrarmi dicendo la parola concordata...STOP.”
    
    Aveva qualcosa da aggiungere: “Ti prego, Antonio, non farmi mai imbavagliare o legare completamente, accetto anche lo s**t ed il pissing.”
    
    Acconsentii ma le spiegai che in alcuni posti non siamo noi ad avere il controllo di ogni cosa, si creano situazioni per cui è difficile controllarsi.
    
    Si valicano dei confini fissati dal nostro Super-Io e si finisce in una dimensione surreale dove il corpo diviene oggetto delle fantasie più oscene. La scrittura nervosa evidenziava l'eccitazione, firmammo e le accarezzai dolcemente il collo per poi tastare il seno, le sussurrai: "Ora il primo ordine: voglio controllare la tua eccitazione, le dissi, togliti le mutandine e consegnamele!” Sembrò smarrita, balbettò che attendeva un'altra persona, che doveva andare in palestra, che avrebbe fatto tutto, ma il giorno dopo; bastò una mia occhiata a lei e al foglio che aveva appena firmato per farle dire il suo primo "Sì, padrone. "
    
    Era troppo ligia al dovere per dire di no. Davanti a me si alzò la gonna quel tanto che bastava per poter raggiungere le mutandine, con un gesto rapido, e senza guardarmi, me le porse. Come ...
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