La Signora O – Collana Detective per caso – cap. II
Data: 27/08/2024,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu
... se era proprio frigida. Ma un cazzo così grosso e per di più nero, non l’aveva mai visto. Fece per ritrarsi, ma Ferretti le diede un ceffone su una guancia. – Lecca cagna – intimò e Magdalena non poté, frignando, fare altro. – Sei stupida – aggiunse Ferretti, – non hai ancora capito che ogni volta che disubbidisci sarai punita. E le punizioni saranno sempre più severe. Ancora non hai visto niente, ma forse è quello che cerchi, essere punita. – L’annientamento psicologico continuava e Magdalena subiva. Magda piangeva e pompava, quelle parole le aveva capite ed ubbidiva, ma non ci riusciva sempre. Doveva cercare di ubbidire, essere sottomessa, se non voleva soffrire. Il fiotto caldo di Jim fu ancora più potente e abbondante di quello di Ferretti, Magdalena cercò di bere, ma anche questa volta non ci riuscì, molta sborra scivolò fuori imbrattando il suo corpo, soprattutto il seno, una parte le finì anche tra i capelli e su tutto il viso o per terra.
Stavolta Marta non sorvolò e aveva un frustino in mano. – Ti ho spiegato che devi bere tutto e tutto vuol dire tutto. Ora lecca con la lingua quella roba che ti sei rifiutata d’ingoiare. Pulisci bene. – Lo sguardo della segretaria le fece capire che se si fosse rifiutata l’avrebbe pagata cara. Si chinò sulle tette, che sollevò verso di sé con le mani, tirò la lingua di fuori e iniziò a lappare la sborra ormai fredda, voleva vomitare, ma dopo alcuni minuti le tette apparivano pulite e lucide. – Sei incapace – l’incalzò la ...
... segretaria, – mi fai perdere un sacco di tempo, se sbagli ancora ti frusto. – Magdalena si spaventò a morte, non poteva permettersi di avere segni sul corpo. Era vero che ormai suo marito, più vecchio di ventidue anni, la usava saltuariamente, ma la usava e se si accorgeva che era stata frustata qualche domanda se la sarebbe fatta. La segretaria non le dava tregua. – Ora che ti sei ripulita vediamo di utilizzare queste mammellone che ti ritrovi. – Marta infieriva con sarcasmo, Ferretti stava ancora cercando di farlo ritornare ritto, ma Jim era già di fronte a lei col cazzo pronto. – Forza bella, ho un cazzo magnifico dovresti essere onorata di poterlo servire. Prendilo in mezzo a quelle grandi tette e masturbamelo, sembra che siano state create per questo scopo. – Magda esitò, un attimo, solo un attimo e Marta la frustò sulle chiappe. Magdalena doveva dirglielo che non la potevano segnare, ma non era quello il momento. Sentì che tutti stavano perdendo la pazienza e si spaventò, Marta le urlò spazientita. – Fallo troia. Non importa se ti piace, fallo perché io lo voglio e sappi che è quello che d’ora in poi sarai chiamata a fare notte e giorno. – Magda tremò e socchiuse gli occhi, desiderava scomparire, ma non era possibile, allora si prese le tette tra le mani e strinse tra loro il gigantesco uccello di Jim. Quelle ultime parole di Marta l’avevano turbata moltissimo, la faccenda non sarebbe finita quel giorno, ma, ancora una volta, non era quello il momento per pensarci. L’uccello del ...