1. Le lasagne al forno


    Data: 29/07/2024, Categorie: Etero Autore: pink_, Fonte: EroticiRacconti

    ... paio di cosce, strofinarsi sul bordo ricamato delle calze e affondare di più, ritrovandosi davanti agli occhi un gran pezzo di fica, completamente nuda.
    
    Sono cose che ai genitori di certo non si possono dire, aver trascorso tutto il pranzo con un altro piatto caldo e succulento, già pronto al servizio per un solo fortunato commensale.
    
    Un dolce che, viva dio, non dà mai alcun problema di digestione.
    
    C’è solo da aprire la bocca e respirarne l’odore, ancora fresco di doccia ma già caldo di umori, baciarle le labbra, assaggiarne la morbidezza, liscia e delicata. Penetrarla poi con la lingua e iniziare a darci dentro, come a pennellarla, dal basso verso l’alto e poi alla rovescia, modulare il ritmo, le lente carezze e gli improvvisi frenetici sfarfallii, in una dolcissima umida tortura, tra il ricordo di lasagna e i lamenti di una donna che frigna. Fermarsi poi lassù e accanirsi su quel piccolo bottone prepotente, che sembra sfidarti la lingua in una gara turgida, punta contro punta. Mentre le manone raggiungono i pantaloni e ne tirano fuori un cazzo che è a digiuno da stamattina, lo toccano, lo masturbano, seguendo il ritmo della bocca così che sia comunque anche quello, un modo di scopare.
    
    Immerso sotto la gonna, lasciandola libera di godere e dimenarsi, fra i piatti ancora sporchi, senza probabilmente pensare che, quello, era proprio il posto dove era seduta sua madre.
    
    I sussulti poi, i colpi di bacino che gliela sbattono sulla faccia, come a volerne di più, ...
    ... come a sentirsi finalmente libera, finalmente fiera, di afferrare la tovaglia con le mani, stringerla, gridare forte e venirgli in bocca, schizzandogli la faccia, in un modo così bello e selvaggio che neanche i versi dei poeti hanno mai saputo raccontare.
    
    Ma quanto è bella la domenica, di pomeriggio. Con tutta quella spossatezza digestiva, quell’indecente stato di pigrizia che ti invita a rinviare tutto a più tardi, i piatti da lavare, il vestito buono da rimettere a posto, prima che si sporchi, e infilare al più presto qualcosa di molto più comodo.
    
    Magari ti concedi una scopata ma senza troppa fantasia, giusto per non perdere il vizio, una di quelle che fai senza neanche spogliarti, coi segni del cuscino in faccia e i capelli in disordine, una scopata per niente memorabile, uguale a tante altre, in tante case diverse.
    
    Migliaia di corpi che si cercano, in un rito collettivo di sbadigli e orgasmi al sapore di caffè; due coccole, qualche carezza e una serie da finire su Netflix.
    
    La regola vuole che il sesso di domenica non sia mai speciale, per niente trasgressivo, d’altronde, si sa, è il giorno del signore e se per caso il vicino ha deciso di invitarlo a pranzo potrebbe essere scortese, lasciarsi andare ai piaceri laidi e schifosi del corpo.
    
    No?
    
    Guarda quei due, ad esempio, sono ancora lì; lei distesa sul tavolo che rantola gli echi del suo orgasmo graffiandosi i vestiti sul corpo e lui, che la guarda, toccandosi nervosamente fra le gambe.
    
    Vuole la sua parte, ...
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