Le lasagne al forno
Data: 29/07/2024,
Categorie:
Etero
Autore: pink_, Fonte: EroticiRacconti
L’aria rarefatta e ancora umida di notte si lascia riscaldare piano dai raggi del sole; piccoli sbuffi di vapore si rincorrono sul prato in un quasi silenzio che sa di lento e compassato risveglio.
Gli uccellini intonano la canzone del dì di festa, finalmente liberi dai rumori opprimenti del traffico, finalmente fieri di intrecciare con le loro rotte i versi dei poeti, volteggiando intorno a una campana che, da qualche parte, sta di certo danzando i suoi rintocchi. Ma quanto è bella la domenica mattina?
Benedizione settimanale dei giusti, comunione universale per lavoratori di colpo più leggeri e spensierati che sbadigliano, beatamente, in pigiami ancora sgualciti dal letto, preparandosi a una cerimonia collettiva di vitale importanza.
No, non scherziamo, con tutto il rispetto ovviamente ma non parlo certo della funzione mattutina che si tiene nelle chiese.
Per qualcuno sarà anche il “giorno del signore” questo ma, per tutti, anche per quelli che non sentono il bisogno di invitarlo in casa propria, c’è un altro rito, squisitamente laico e altrettanto immancabile: il pranzo di famiglia.
Un tipo diverso di messa se vogliamo, con la stessa abitudine di offrire pane e vino, a cui però è doveroso aggiungere almeno un primo piatto “corposo”, un secondo “dignitoso”, un paio di contorni, di solito patate al forno e verdure, con le prime che sono sempre troppo poche e le seconde che di sicuro faranno da avanzo buono per la cena. Per finire (o per morire), un vassoio ...
... di pasticceria mignon, così dolce e colorata da infrangere qualsiasi limite di sazietà, facendo in modo che, per gli intestini particolarmente pigri, saranno necessari poi almeno tre giorni, prima di risorgere.
Migliaia di case in fermento già dalle prime luci dell’alba, tra forni e fornelli, una produzione a ciclo continuo di prelibatezze che zittiranno i commensali vestiti a festa facendo bella mostra di sé sulle tavole imbandite.
Così è ovunque, così è anche qui, nella casa in cui Michela, da qualche anno ormai, vive insieme a Filippo. Fidanzati, compagni, conviventi, ogni definizione è buona purché si eviti di sgranare le insopportabili litanie che girano intorno a un’unica domanda: ma perché non vi sposate?
La discrezione in casa d’altri è obbligatoria, c’è sempre il rischio di sentirsi rispondere: ma perché non ti fai i cazzi tuoi?
La tavola è apparecchiata per sei, la coppia di casa ovviamente e l’armata a quattro dei rispettivi genitori, affamati, che si sciolgono in un “ooohhh” di ammirazione mentre Michela, con un grazioso vestito a fiori, serve a tutti la prima sontuosa pietanza fumante: le lasagne al forno.
Un vero e proprio azzardo, perché quella è una ricetta che richiede sapienza di donna e le due signore, lì davanti, sono già pronte a valutarne il risultato con dovizia da improvvisati giudici di Masterchef.
Da qui in poi è uno spettacolo arcinoto, con la suocera che osserva, sottolinea, punzecchia in continuazione, cercando invisibili difetti ...