Le lasagne al forno
Data: 29/07/2024,
Categorie:
Etero
Autore: pink_, Fonte: EroticiRacconti
... schiena e un’erezione fra le gambe di quelle che sembrano benedette dalla luce del mattino.
Qualche passo, fino a finirle di nuovo dietro, a distanza di circa venti vigorosi centimetri, per poi bussarle delicatamente fra le chiappe, con qualcosa di duro e legnoso.
Signora mia, lo capirà anche lei che, a quel punto, Michela si è voltata, con uno sguardo di rimprovero davvero poco convinto.
Ha abbandonato il fido mattarello e con la stessa identica presa gli ha afferrato saldamente il cazzo, ormai convinta che non l’avrebbe più lasciata in pace se lei non avesse trovato un modo differente di dargli il buongiorno.
È successo proprio qui, a un passo dal tavolo, occhi negli occhi e la mano che scivola, sapienza di donna che sa addomesticare le esigenze di un maschio.
Le bocche che si sono avvicinate, fino a mangiarsi l’un l’altra in un bacio, fino ad assaggiarsi la lingua, senza più riuscire a fermarla.
Ma c’era tutto un pranzo da preparare, il poco tempo impone soluzioni drastiche ma non per questo spiacevoli.
Ad esempio inginocchiarsi di fronte al tuo uomo col suo mezzo pigiama e infilargli la faccia fra le cosce.
Ah, il dolce profumo del cazzo della domenica mattina, quello sì, è un odore che sa di casa. Come fai a non schiudere le labbra, in un gesto di vera comunione, lasciando che lui ti scivoli in bocca, succhiando sapore caldo di letto e di lenzuola, concedendogli anche il lusso della mano che si posa sulla testa e spinge, che col tuo uomo puoi ...
... mostrarti davvero libera di ogni cosa.
Le orecchie tese verso i fornelli, a cercare conferme che tutto, nel frattempo, stia procedendo per il meglio. I gemiti animaleschi di lui, che freme fra le sue labbra, coccolato dall’incantesimo meraviglioso di un pompino, che certe cose non te le insegnano mica, non si tramandano da madre e figlia o almeno non lo so, forse non voglio saperlo.
L’unica cosa certa, dogma nei secoli è che, a continuare così, quel cazzo duro avrebbe presto riempito la bocca di quella donna in ginocchio.
«La besciamella! Forse è quella ad avere un sapore insolito.. ci hai per caso messo la margarina?».
«A me sembra vada benissimo, sa proprio di burro!».
«Artusi la chiamava “barsamella” – interviene l’esperto di cucina – e a differenza di quello che si crede non è affatto francese, è nata in Italia!».
Eccolo, il tempismo dei maschi, talvolta particolarmente azzeccato, bisogna dirlo.
Lo stesso tempismo con cui Filippo, stamattina, ha interrotto quel lavoro di bocca, costringendo la sua donna ad alzarsi in piedi per un nuovo bacio al sapore di cazzo.
Con mani di nuovo frenetiche le ha abbassato i pantaloni, infilandone poi una tra le cosce, trovandoci altro liquido piacere, iniziando a inzupparsi le dita con fare da tortura, di chi si incaponisce a volere molto più di un pompino, pur se fatto con vera maestria.
E che gli vuoi dire a quel punto? Tanto vale lasciarlo fare, lasciarsi sditalinare annaspando eccitazione, che la voglia di ...