1. Le lasagne al forno


    Data: 29/07/2024, Categorie: Etero Autore: pink_, Fonte: EroticiRacconti

    ... sporcandola ovunque, infilandosi poi sotto la maglietta, evidentemente vogliose di una colazione fresca e nutriente, magari frutta sì, magari un bel paio di meloni.
    
    Lì la ricerca si è fermata, diventando quasi ispezione, verifica dell’assenza del reggiseno, soppesatura di carne, liscia e morbida, fornita di due grossi bottoni che non puoi non iniziare a strizzare con le dita, riempiendoli di farina.
    
    «E stai.. buono..» ha dovuto ribadire lei, sgusciando via dalla morsa, consapevole che la distrazione dall’impasto avrebbe potuto compromettere tutto il pranzo.
    
    A questo pensa Michela, guardandosi attorno, rivedendosi con la maglietta ormai in disordine, deformata dai bottoni evidentemente turgidi, sensibili alle ispezioni mattutine; le immagini del prima si sovrappongono a quelle del presente ma di certo, non sono cose che puoi raccontare ai tuoi genitori o peggio ancora ai tuoi suoceri.
    
    «Forse è il ragù? Mi sembra un po’.. strano.. che ci hai messo dentro?».
    
    «”Noi” ci mettiamo sempre dei chiodi di garofano, gli danno davvero un buon sapore!».
    
    Il ragù, certo, lo stesso che la padrona di casa ha iniziato a preparare ieri, lo stesso che, stamattina, riposava sui fornelli, ormai freddo, preda fin troppo facile per un gattone appena sveglio e già affamato che, con incredibile naturalezza, ha sollevato il coperchio, annusato quanto basta per infilarci poi dentro due dita e iniziare a succhiarsele.
    
    «Lascia stare il sugo!» ha dovuto dirgli lei, guardandolo, ...
    ... realizzando solo in quel momento l’ovvia presenza del suo culo nudo. Perché la domenica mattina sa anche di libera intimità, dormi senza mutande e ti alzi allo stesso modo, godendo il lusso di andartene in giro per casa con le chiappe al vento.
    
    «Caffè?» è stata la prima parola che gli è uscita di bocca.
    
    «L’ho fatto stamattina – ha risposto lei – puoi scaldarlo».
    
    Ma anche accendere un fornello può essere impresa titanica per un uomo assonnato, meglio sedersi su una sedia, a cosce larghe, così che anche il resto della mercanzia sia ben visibile.
    
    Il gesto poi, riassunto intero di mascolinità, la mano che arriva fra le gambe e si esibisce in una veemente ravanata di coglioni.
    
    Pensa a dirglielo ora, signora sa che suo figlio stamattina era seduto proprio lì al suo posto? Sa che a un certo punto ha iniziato a toccarsi il cazzo, con le mani ancora sporche di ragù?
    
    Adesso magari le è chiaro perché mi sono un tantino distratta nel fare la pasta?
    
    Perché, non so lei, ma il vedere quelle carezze, quelle dita che lo afferrano e giocano a farlo rimbalzare con il solo intento di provocare, beh, non è che proprio non mi facciano effetto.
    
    Michela ci ha provato, gli ha concesso giusto un sorriso malizioso per poi tornare a concentrarsi sulla pasta ma, anche solo stringere il mattarello fra le mani, ha assunto un nuovo significato.
    
    Poi ovviamente ci si è messo anche lui, che si è alzato di nuovo in piedi, camminando apparentemente innocuo per la cucina, le mani dietro la ...
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