1. Flux: visioni di cambiamento


    Data: 08/07/2024, Categorie: Etero Lesbo Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... fatta? Forse. O forse era proprio quello che doveva fare. S’interrogò in un istante sulla cosa. -Allora?!-, le guardie di Helmut, tutti quanti, alzarono i mitra. Flux espirò. Inspirò. E annuì. “Bene e male non sono concetti fissi. Giusto e sbagliato non sono sinonimi di bene o male”. -Quindi vuoi l’Astra. Se sai di questo Tempio, sai anche cosa custidisce.-, disse Flux. Helmut annuì, con un sorriso predatorio. -Sì. L’Astra.-, sussurrò. Un sussurro malevolo, infame. -Non posso permetterti di averla. Sai che danni può fare.- , disse infine la nera, -Ti prego di non costringermi a lottare.-. Helumt sospirò. Annuì. Fece un cenno. Flux sospirò. Protese il braccio destro e recitò il mantra dell’Astra.
    
    Fu come se un’uragano improvviso avesse scosso il Tempio. Una forza primigena, assoluta. Totale. Avvolse Flux, trapassando tutto il resto, disintegrando tutto ciò che c’era davanti a lei. Il Tempio gemette, macigni crollarono. Lontanissime le urla di dolore di Helmut e dei suoi rimbombarono nella mente della giovane. Erano morti… in qualche modo. Flux aveva chiuso gli occhi. Si sforzò di chiudere la mano destra. Infine ci riuscì. Aprì gli occhi. Il soffitto era crollato. Il Tempio era collassato. La Sala Grande era ingombra di rovine. Di Helmut e compagnia l’unica traccia erano macchie di sangue e armi contorte, resti dell’ennesima inutile battaglia ...
    ... per un potere inadatto agli uomini di questo tempo. Flux sospirò. L’aveva fatto. L’Astra aveva cancellato Helmut e i suoi e trasformato Dharmachakra nell’edificio fatiscente che avrebbe dovuto essere fin da principio. Polvere alla polvere. Poi Flux chiuse gli occhi immaginandosi il Sancta Sanctorum.
    
    Il Dr. Strange aprì gli occhi trovandosela davanti. Sorpreso e sbigottito ci mise un attimo a reagire. -Immagino tu abbia risolto tutto ma questo non spiega come tu abbia brecciato le difese di questo luogo o come tu abbia iniziato a teletrasportarti..-, disse. -Lunga storia. Ne parlerei volentieri davanti a una tazza di té verde. E magari potrai aiutarmi a seppellire una cosa in un posto lontano e irraggiungibile a tutti.-, disse Flux. Sorrideva. -Sono tutto orecchi.-, disse Strange.
    
    Flux uscì dal Sancta Sanctorum tre ore dopo. L’Astra era stato scagliato in una dimensione oscura, una non-dimensione inaccessibile a ogni essere o entità. Un luogo così lontano e distante da essere irraggiungibile persino a Reed Richards e compagnia bella. Era finita. E Flux era libera. Per modo di dire, poiché aveva capito che non sarebbe mai stata veramente libera. Non era immortale e prima o poi il destino l’avrebbe reclamata. Ma sino ad allora avrebbe vissuto, libera e lieta. Si diresse verso casa. Aveva bisogno di mangiare, farsi una doccia e dormire un po’. 
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