1. Flux: visioni di cambiamento


    Data: 08/07/2024, Categorie: Etero Lesbo Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    Dopo l’avventurosa vacanza alle Hawaii, tornai alla mia vita di sempre. Ma ora é giusto che i lettori sappiano che non sono stato il solo ad agire. Il lettore informato sulle mie avventure ricorderà sicuramente Flux, la mia compagna di diverse avventure e mia amante in più di un occasione (coloro che si sono persi la storia del nostro “rapporto” possono rileggersi tutte le mie avventure). Ebbene, mentre io andavo in vacanza, lei si é trovata a dover risolvere un problema decisamente enorme e diverso da qualunque altro. Il lettore avveduto ricorderà quanto avvenuto a Flux in Giorni Diversi. La storia inizia dal giorno successivo alla partenza di Flux.
    
    Aria calda. Maledettamente calda. Flux espirò, tergendosi la fronte. Il Gran Canyon era decisamente caldo in quella stagione. Peggio ancora, il suo contatto era in grave ritardo. Questo e la calura rendevano la giovane mutante quantomeno irritata. -Perché non poteva fissare l’appuntamento in qualche bar o in un hotel con aria condizionata, come tutti?-, si chiese a voce moderatamente alta. La giovane era partita da New York dopo la notte di passione che l’aveva vista giacere insieme a Blade (un mutante che da rivale era divenuto un compagno oltre che una delle poche, pochissime persone di cui Flux avrebbe potuto dire di fidarsi) e Zhara al-Jilani (una mutante con tratti rettiliani). Era stata una delle notti più belle che Flux potesse mai dire d’aver vissuto. Però la vita dei freelance in qualunque ambito era vissuta in corsa ...
    ... e la sua non faceva eccezione. Così, aveva preso ed aveva raggiunto quel maledetto Gran Canyon, dove ora attendeva da mezz’ora l’arrivo del committente. Flux raggiunse la bottiglia d’acqua che teneva in borsa con la mano e la stappò. Bevve a grandi sorsi, traendone ben poco beneficio, poiché l’acqua pareva essere divenuta quasi calda. Infine lo vide. Un 4×4, mezzo adatto a quasi ogni terreno. Alla guida, un tizio che pareva un bodyguard. Dietro di lui, seduto sul sedile del passeggero, il committente. Un vecchio. Vestito in modo sportivo ma pur sempre vecchio e quasi patetico. Flux aspettò che il 4×4 si fermassse e che i due scendessero. Decise che non gli avrebbe fatto pesare il ritardo. Il vecchio si avvicinò. Calvo, mano tremante e decisamente interessato, la scrutava con lo sguardo con cui la scrutavano molti, moltissimi uomini. Era comprensibile: nera, magra, relativamente atletica e con capelli neri che arrivavano fino alle scapole, Flux sapeva di essere bella e ne approfittava (entro certi limiti). Lasciò che quel vecchio si perdesse a contemplare ciò che lei non gli avrebbe mai dato. -Ebbene?-, chiese dopo dieci secondi. Il vecchio parve riprendersi all’improvviso, renendosi conto dell’imbarazzante situazione. A suo merito, non disse nulla di sconveniente né ci provò spudoratamente con lei. -Sì. Giusto… beh, si tratta di questo… C’é un mio rivale, un bastardo che mi ha rovinato la vita. Lo voglio morto.-. -Già. Chi é e dove si trova?-, chiese lei. -Armin Holoff. Credo ...
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