Flux: visioni di cambiamento
Data: 08/07/2024,
Categorie:
Etero
Lesbo
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... passeggiava, cadde in avanti quando il suo piede sinistro divenne d’acqua. Imprecò, quella faccenda era grave. Prima l’avesse risolta, meglio sarebbe stato per tutti quanti. Tornò in hotel. “Cosa diavolo succede? Ultimamente i miei poteri non sono più sotto il mio controllo… Perché?”, si sforzò di ragionare, “C’entra qualcosa il fatto di essere tornata in vita? è possibile? Dovrei chiedere a qualcuno… Qualcuno di affidabile.”. Le veniva in mente solo Blade, che probabilmete non le avrebbe saputo rispondere. “Faccio il colpo e me ne vado”, decise. Detto ciò decise di colpire la notte seguente.
Il giorno dopo lo passò a visitare il centro della città. La sera flirtò con un giovane. Flux non era cresciuta con un estremo senso morale (visti anche i trascorsi dei suoi genitori e la sua vita era comprensibile) e quel tipo non pareva il solito idiota ansioso di scopare. Così, per una volta, la nera cedette. Finirono a farlo nel bagno della discoteca. In preda a una foga estrema, Flux lo trascinò in uno dei bagni, tirandoglielo fuori e succhiandoglielo. Il giovane mormorò qualcosa in tedesco. Lei non capì ma non le interessava. Era viva, ancora viva. E pericolosamente in bilico, coi suoi poteri fuori controllo e quegli strani sogni. Aveva bisogno di concretezza, di qualcosa di fottutamente fisico. Di normale. -Fottimi.-, gli sibilò all’orecchio mentre lo segava. -Non ho niente per…-, iniziò lui. -Non preoccuparti.-, ribatté lei. S’impalò su di lui, aprendo una lampo della ...
... tuta. Era grosso e la nera ci mise qualche istante a riprendersi. Il tizo, Karl Qualcosa, ne aprofittò per palpeggiarle i seni attraverso la veste. -è un vestito molto particolare…-, disse. -Già… Io sono una particolare.-, disse lei. Lo fece tacere con un bacio. Lui rispose con entusiasmo. Flux sentii che aveva bisogno di un’altra cosa. Le serviva un’altra posizione, ne aveva un bisogno primordiale. -Scopami, avanti!-, gli sussurrò dopo essersi sfilata, rimessa in piedi e preparata a una penetrazione da dietro. Karl non se lo fece ripetere e affondò nell’initimità della nera con foga. Troppa forse. Ma andava bene: in quel momento a Flux non serviva un amante superbo. Le bastava qualcuno che le levasse quel prurito. Karl mormorò qualcosa d’idiota. Lei non ascoltò neppure. Venne, esattamente un secondo prima che Karl le godesse dentro a grandi fiotti. Si staccarono. Flux si sentì strana. Bene, poi male. Poi ancora bene. Come se improvvisamente si fosse pentita di quel che aveva appena fatto. Uscì dopo essersi ricomposta in pochi istanti, lasciando il giovane di stucco.
Si fermò quando fu davanti alla casa di Armin Holoff. Qualcosa non andava. Normalmente dopo il sesso si sentiva bene, non felice ma quantomeno soddisfatta e rilassata. Invece, in quel caso si sentiva come se non fosse accaduto nulla. Eppure, Karl l’aveva soddisfatta. Allora perché era come se anche quel colpo, quella situazione, tutto quanto iniziasse ad apparirle lontanissimo? Scacciò quei pensieri. ...