1. Flux: visioni di cambiamento


    Data: 08/07/2024, Categorie: Etero Lesbo Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... Creatore, preservatore e distruttore del tutto…-, disse. Aveva appena mormorato quella parole, come timorosa di offendere quell’entità o quel luogo. Sfiorò appena il bassorilievo. E vide.
    
    Anjali e Shunakin emersero dalla giungla. Gli anziani li accolsero. Il posto era una sorta di cortile, un’armoniosa fusione di natura e opera umana. Statue delle divinità e panche si fondevano con alberi e prati. Due enormi Stupa (monumenti a forma fallica tipici dello Shivaismo) si ergevano ai lati di una scalinata. -Ben arrivati! Qui inizia il vostro cammino. Pushan vi ha guidati bene. Entrate, entrate!-, esclamò un monaco accogliendoli. Guidò i due giovani verso lo ziggurat del Tempio situato poco lontano. Ma se avesse potuto vedere le espressioni sui loro volti, forse avrebbe capito che non era la meraviglia del luogo il principale pensiero dei due giovani. Tuttavia non lo fece. Entrarono nel Tempio dal cancello principale, azionato da congegni a leva non dissimili da quelli greci.
    
    Ripresasi dalla visione, Flux procedette spedita, ignorando la sua mano sinistra che diveniva liquida. “Ancora pochi passi…”, pensò. Poi lo vide. Il Tempio di Dharmachakra. Non era come nelle sue visioni, il tempo era stato impietoso con quel luogo. Sicuramente era ancora maestosissimo, uno ziggurat non dissimile da qualche piramide atzeca ma i fregi e le sculture esterne erano consunte e lise. In alcuni punti sino al punto di non essere riconoscibili. Ma non era quello il danno maggiore. Il peggio ...
    ... era il cancello. L’ingresso era crollato, impedendo il passaggio. Flux spese un istante, uno solo a considerare cos’avrebbe potuto trovare là dentro. Poi scoprì che non le interessava, non davvero. Avrebbe trovato quel che doveva trovare, sarebbe divenuta ciò che doveva divenire. Quell’avventura, quel pellegrinaggio le aveva regalato qualcosa: la consapevolezza che gli eventi non possono sempre essere contrastati, certi futuri e certi atti vanno vissuti e compiuti, non importa quanto si provi a evitarli. Così, Flux si avvicinò all’ingresso. E sorrise, sentendo la pelle della sua mano scottare e il disco rilucere mentre toccava le pietre cadute, proprio come nei suoi sogni. Sorgeva però un nuovo problema. L’ingresso crollato ostruiva l’accesso. Inizialmente Flux pensò non fosse chissà quale ostacolo. In condizioni normali, sarebbe divenuta liquida e sarebbe stata in grado di oltrepassare le macerie sgusciandoci attraverso. Ma non in quel caso. Ci provò e riprovò. Per due volte. Fallendo. I suoi poteri erano nuovamente fuori controllo. Guardò il Disco. Brillava, non debolmente ma proprio forte, tanto da quasi abbagliare un occhio imprudente. Flux notò che non brillava su tutta la superficie. Ma solo in un punto. Possibile che indicasse una direzione? “Cos’ho da perdere, salvo poco tempo?”, si chiese. In fondo, ne avrebbe perso ben di più cercando di sollevare i macigni che bloccavano l’ingresso. Si diresse nella direzione indicata dal Disco, costeggiando le pareti esterne del ...
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