Flux: visioni di cambiamento
Data: 08/07/2024,
Categorie:
Etero
Lesbo
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... una caviglia. Se ne fregò. Arrivò a uno spiazzo, un ruscello vi scorreva in mezzo. E ancora, i ricordi di un’altra vita le entrarono dentro.
Fermi al ruscello, Shunakin e Anjali bevevano l’acqua, lavandosi. Non parlavano ma dai loro gesti si capiva tutto. Si vedeva che qualcosa tra loro era cambiato, enormemente cambiato. Terminate le abluzioni si rivestirono. -Quanto mancherà al Tempio?-, chiese Anjali. -Non molto.-, la rassicurò il giovane, -Ci arriveremo entro breve.-. Lei parve adombrarsi. -Non voglio separarmi da te.-, disse. Lui le sorrise. -Neanche io, amore. Vedrai. Nessuno si accorgerà di niente.-, disse Shunakin. -Ma… se controllassero…?-, chiese lei. -Non lo faranno, fidati. Che motivo avrebbero. Eravamo solo amici prima di questo viaggio.-, disse il giovane. Pareva calmissimo. -E ora cosa siamo?-, chiese lei. -Dimmelo tu!-, eslcamò lui. Sorrideva. Sorrise anche Anjali. E Flux capì cos’avrebbe detto. -Siamo qualcosa di più, immagino. Amanti? Come Shiva e Parvati?-, chiese. -Amanti.-, concordò lui. La baciò. Il bacio si fece più intenso. Lei sorrise fermandolo. -Non qui. Non ora.-, disse, -Potrebbero starci cercando. Lo hai detto tu che siamo vicini al Tempio.-. -Già. Ma una volta dentro… beh, sarà difficilissimo vederci e stare da soli…-, protestò il giovane. -E allora?-, chiese lei, -Un modo lo troveremo, vedrai. Ma se ci scoprono qui, sarà la fine. Ricordi cos’é successo a Shikala e quella novizia? Quello che abbiamo fatto é stato un errore.-, si fermò. -Un ...
... errore che voglio ripetere.-, disse sorridendo. Shunakin le sorrise. -Lo rifaremo, amore. Tutte le volte che vorrai. Anche io ho una gran voglia di te.-, disse. -Ti amo.-, disse Anjali. -Ti amo anch’io.-, disse lui. E con quelle parole si diressero verso nord.
Flux riemerse dalla visione. Si sentiva quasi commossa a pensare che Anjali avesse vissuto quel genere di passione, quell’amore bruciante con cui la vita diviene una melodia e non la battaglia che spesso era. La giovane sorrise. -Andiamo.-, si disse. Prese a marciare attraverso la vallata. La direzione era sempre quella. Presto sarebbe arrivata. Ogni sua domanda avrebbe avuto risposta. O quantomeno avrebbe riottenuto il controllo sulla sua vita. Ma perché la sua esistenza le giocava quel pessimo tiro? Si soffermò a pensarci. Strange era stato vago in tal senso, come se ci fosse stato qualcosa di cui vergognarsi profondamente. Qualcosa da non dire. Da celare a ogni costo. Cosa? Cosa diavolo poteva essere? “Non sarà che alla fine io morirò in ogni caso?”, si chiese. No. Non era possibile. Strange le aveva detto come fare. L’aveva mandata là per quello. Continuò a camminare, il Disco in mano, davanti a sé, come a indicare la strada. Poi la vide. Dovevano essere i resti di un villaggio, o di una corte interna, non lo capiva. Ma notò un bassorilievo, la figura scolpita di un danzatore con due paia di braccia e gambe all’interno di una ruota infuocata. Lo riconobbe. -Shiva il Danzatore… colui che danza la danza eterna. ...