In classe
Data: 24/03/2024,
Categorie:
Etero
Autore: Nepenthes, Fonte: Annunci69
... all’intero Paese, in diretta televisiva, di essere brava, bella, intelligente, fotogenica e perfino un talento sotto l’aspetto multimediale, facondissima conduttrice, seguitissima influencer ed efficacissima multimedia marketing manager.
All’intervallo le venne comunicato, dal regista stesso, di avere già ricevuto parecchie offerte come conduttrice, presentatrice, travel blogger e perfino soubrette in vari format, da svariate emittenti di livello nazionale. Le telefonate si accavallavano. Il preside si pavoneggiava davanti ai giornalisti che lo intervistavano, chiedendo più informazioni a riguardo della giovane fenomeno mediatico e dell’Istituto a cui apparteneva, ma troppa era l’euforia e il sudore che lo impregnavano, per notarlo.
I due s’incontrarono per un breve attimo in corridoio. Luisa ringraziò il Preside per aver adempiuto alla sua richiesta di estromettere Marco Pampuri dall’aula. Mairati accolse, ma, allo stesso tempo, si chiese come mai Pampuri non fosse stato presente, visto che lui non aveva preso nessun provvedimento a riguardo atto ad impedirglielo.
Dopo quindici minuti esatti l’intervallo finì e il suono della campanella elettrica trovò tutti, attori, staff e spettatori, pronti per la ripresa della diretta.
Al ciack la dottoressa Anselmi si liberò dell’ultima truccatrice e riprese la lezione. Il suo eloquio ricominciò a fluire esattamente con lo stesso ritmo e la stessa regolarità di prima della pausa.
Ma non appena abbassò il suo sguardo ...
... sul foglio dei suoi appunti notò subito una scritta aggiunta a penna a piè pagina: “Sono qui, sotto la cattedra, non ti spaventare”.
Luisa sbiancò di colpo rendendosi subito conto di non poter fare assolutamente nulla. Non un gesto con gli occhi, non una smorfia, nessuna interruzione nell’enunciato, neppure un calo di ritmo, se non al prezzo di rovinare tutto quello che si era costruita finora. Si rese conto di essere prigioniera di sé stessa, della propria perfezione e della propria immagine.
Con estrema naturalezza e disinvoltura, mentre le sue parole continuavano a scandire ritmicamente concetti e teorie della propria didattica, Luisa distese il busto leggermente all’indietro, aderendo meglio allo schienale, in modo da dare una rapida occhiata sotto il pianale della cattedra. Vide il verde chiaro degli occhi di Pampuri che la fissavano irridenti.
Facendo finta di nulla tentò di scansarlo con le gambe, non potendo certo scalciarlo ma non ce la fece a dare abbastanza forza, senza dare nell’occhio, per allontanarlo. Decise di fare finta di nulla e serrò le gambe, continuando il suo discorso che, proprio in quel momento, stava approcciandosi al clou dell’enunciato della sua teoria, dalla teoretica pura allo sviluppo sustanziale di essa. Sentì chiaramente una corda più morbida della canapa, forse di cotone, stringersi attorno ad una caviglia, cercò di divincolarsi ma non ci riuscì. Subito dopo toccò all’altra. Non capì che intenzioni avesse il bastardo là sotto fino a ...