In classe
Data: 24/03/2024,
Categorie:
Etero
Autore: Nepenthes, Fonte: Annunci69
... vergine!"
- "Ah!"
- "È una colpa?"
- "No, assolutamente."
- "Ah! Vorrei ben dire."
- "È una malattia!"
- "Mah?"
- "Scherzo!… Bella come sei. Com’è successo? Sei lesbica?"
- "No!"
- "Quindi ti piacciono gli uomini?"
- "Non lo so! Penso di sì."
- "Come… pensi?"
- "Va bene, sì, mi piacciono, ma il sesso non mi interessa e non mi è mai interessato."
- "Il sesso non ti piace?"
- "Non lo so!"
- "Beh!… Ma quando ti masturbi…"
- "Mai masturbata in vita mia!"
- "Neanche un orgasmo?"
- "Non so neanche cosa sia!"
- "Tu sei grave, amica mia. Molto grave, Luisa."
- "In che senso? Si può vivere benissimo anche senza sesso, sai?"
- "Si può sopravvivere senza sesso. Come si può sopravvivere senza amici, senza amore, senza affetto, senza aver mai visto il mare. Anche in galera si può sopravvivere. Vivere però è un’altra cosa. E non si può vivere senza sesso. Il sesso è naturale come mangiare, respirare. È lo strumento al quale la Natura ha affidato la perpetuazione di sé stessa attraverso di noi… Come lo diresti tu. Per forza deve essere una cosa bellissima."
- "Beh, comunque, ho portato i due dal Preside Mairati, nel suo ufficio. Vuoi sapere com’è finita?"
- "Come?"
- "Antonelli sospesa due giorni e 6 in condotta. Pampuri niente. Nessun provvedimento. È assurdo capisci? Assurdo. Domani, se vedo Pampuri in aula scateno il finimondo."
- "Non fare cazzate!"
La voce di Angelo Cataldi, collega di Lara, in cerca di ...
... aiuto, distrasse le due ragazze.
- "Sei vergine!"
- "Indubbiamente!"
Così le due si accomiatarono:
- "Curati!" disse Lara all’amica, mimando una fellatio.
- "Str…a!" Rispose Luisa senza emettere suono, con un esplicito alfabeto gestuale.
L’indomani mattina, chilometri di cavi strisciavano, fin dalle quattro del mattino, appresso a tecnici, fotografi e operatori. Un traffico di telecamere e mixer audio e video; monitor, pannelli riflettenti, beauty light, flash, fari.. Le truccatrici senza trucco vagavano, apparentemente senza meta, attorno alle loro occhiaie violacee. La storyboard abbozzata su pannelli di compensato che venivano fissati ai muri. I tecnici del suono ispezionavano i microfoni, i mixer, le giraffe. I cameraman le Steady Cam.
Il preside Mairati arrivò subito dopo già sudato dal giorno prima. Le ascelle ingiallivano la camicia. La barba incolta.
Angelo Cataldi non aveva ancora smesso il camice del giorno prima e aveva dormicchiato sul materasso del salto in alto in palestra.
La Antonelli arrivò un’ora dopo, profumata e spettinata.
Alle sette meno due minuti si scatenò il panico: la Anselmi non c’era.
Si formularono tutte le congetture possibili, partirono le chiamate senza risposta, Mairati con la mano sulla fronte sembrava recitare un mantra sofferente e disperato. Il regista impassibile fissava apaticamente la foto sbiadita di un paesaggio Sud Tirolese, appeso in corridoio. Le truccatrici struccate scalpitavano nella sala professori ...