1. Elsa capitolo 4


    Data: 13/03/2024, Categorie: Prime Esperienze Autore: lecap, Fonte: Annunci69

    ... del mattino. Consultando l’orologio e alzandosi, Vermeer abbandonò il tavolo con un’ultima frase:
    
    “E’ tardi e mi sono assentato dall’ufficio oltre il tempo che mi ero prefissato. Puoi riflettere fino alle ventuno, per decidere se accettare o meno la mia proposta. Per quell’ora, davanti al tuo albergo si troverà il mio autista. Rimarrà non oltre le ventuno e quindici; ha l’ordine di ripartire da solo se non comparirai entro quell’ora. Ovviamente, inutile te lo rammenti, la conseguenza di un tuo mancato arrivo, è la partenza immediata della lettera che conservo nella giacca.”
    
    Elsa rimase sola, fissando nel vuoto. Sentiva mille pensieri vorticare nella sua testa e contemporaneamente, non riusciva a soffermarsi su alcuno di essi. La voce del cameriere che le chiedeva affabilmente se voleva qualcos’altro, la riportò repentinamente nella realtà.
    
    Rifiutò e dopo averlo ringraziato e salutato cortesemente, lasciò la caffetteria.
    
    Vagò senza meta riflettendo alle varie possibilità.
    
    Sicuramente la causa di quel pasticcio, era stata la sua stupida iniziativa nel voler rendere visibile Roger, al numero uno della sua azienda. Il licenziamento per causa sua, la deprimeva.
    
    Di contro, però e drammatico, c’era l’alternativa di annullarsi e umiliarsi per giorni interi. Anche se si fosse trattato di una sola e breve concessione del suo corpo, sarebbe stato un dramma inaccetabile.
    
    Le piaceva il sesso e anzi le era sempre piaciuto ma...dopo sposata, non aveva mai contemplato ...
    ... nessun uomo dal punto di vista carnale. Certo, ultimamente, aveva fatto sesso con Mauro e dopo ancora, addirittura con Gaston che conosceva superficialmente e da poche ore.
    
    Si trattava però di due circostanze ben diverse. Con Mauro, determinante era stata certamente l’inconscia ira di essere stata lasciata da sola in agosto. Con Gaston, per dirla come nella Divina Commedia, galeotto fu l’abbondante champagne bevuto durante l’intera serata, oltre che l’abito iper sexy indossato e la visione ravvicinata delle spudorate effusioni tra Clairie e Mauro.
    
    Ora, invece, si trattava di annullarsi a qualsiasi richiesta di Vermeer.
    
    E poi, cosa avrebbe preteso da lei? Sesso? Ovvio e già questo la destabilizzava. Sarebbe diventata temporaneamente una puttana, vendendosi in cambio della salvezza di Roger.
    
    Ma quell’uomo aveva affermato che da lei avrebbe richiesto di più. Quali altre richieste o meglio, ordini, le sarebbero stati impartiti?
    
    Rubare a qualcuno? Addirittura ucciderlo? Escluse a priori queste eventualità, ma l’angoscia continuava ad attanagliarla.
    
    Alla fine, mentre passò davanti a una vetrina, osservò la propria immagine riflessa. Come parlando a se stessa, decise. Pazienza per Roger. Se era tanto in gamba in quella società, lo sarebbe stato anche in un’altra. Magari si sarebbe messo in proprio, guadagnando ancora di più.
    
    Certamente, pensò cercando di auto convincersi, a volte una circostanza tragica apre nuove e mai considerate occasioni.
    
    All’improvviso si ...
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