1. Elsa capitolo 4


    Data: 13/03/2024, Categorie: Prime Esperienze Autore: lecap, Fonte: Annunci69

    A chi eventualmente interessa:
    
    il terzo capitolo non verrà proposto perché privo di passaggi erotici; è solo propedeutico allo svolgimento della trama del romanzo (sempre ammesso e non concesso che lo porti avanti).
    
    Riassumendo in breve. Elsa è volata ad Amsterdam dove il marito è ricoverato per qualche giorno in seguito a un incidente stradale. Fatto che non si sarebbe dovuto verificare in Olanda poiché l’uomo, ufficialmente, stava compiendo un raid ciclo turistico nell’Europa orientale. Si sa, le scappatelle, come le bugie, hanno le gambe corte.
    
    Lei non se ne sorprende più di tanto, ben sapendo che il consorte a differenza sua, è molto sensibile alle tentazioni e richiami della carne. Rassicurata delle condizioni non gravi, Elsa dopo aver deciso congiuntamente di andare a vivere in abitazioni diverse, affinché ognuno dei due sia libero del proprio tempo, decide di rimanere a Amsterdam qualche giorno e attendere le dimissioni ospedaliere, per tornare assieme a Milano.
    
    La sera, mentre sta recandosi a cena, incontra casualmente un certo Roger, amico di Clairie e Gaston, conosciuto qualche giorno prima in un bar di Nizza. Lui si offre di tenerle compagnia per cena. Mentre rientrano, Roger le indica una coppia che procede in senso contrario a loro, informandola che lui è Jan Vermeer, presidente della società multinazionale dove lui lavora, presso una delle sezioni francesi.
    
    Con una inconsueta faccia tosta, Elsa lo saluta e quindi gli mente, asserendo che si sono ...
    ... già conosciuti a un galà nel Principato di Monaco, in occasione dei riconoscimenti ai collaboratori più efficienti, tra cui lo stesso Roger.
    
    L’alto funzionario ammette di non ricordare e per scusarsi, insiste affinché i due gli tengano compagnia in un locale, per bere qualcosa.
    
    CAPITOLO QUATTRO
    
    La mattina successiva Elsa, dopo aver chiamato suo marito in ospedale per sincerarsi come stesse, gironzolò per le vie centrali, lieta del suo nuovo status di donna libera. Avrebbe potuto decidere di comprarsi qualunque cosa, seguendo lo sghiribizzo del momento, oppure di fantasticare su una eventuale vacanza, senza ponderare se la meta potesse essere interessante a una seconda persona.
    
    Anche gli orari canonici dei pranzi, sparirono dalle sue preoccupazioni. Così, come adesso in una città straniera, anche una volta rientrata a Milano, avrebbe mangiato come, quando e secondo il suo desiderio.
    
    Verso le tredici il suo cellulare l’avvertì di una telefonata. Il numero le era sconosciuto ma il prefisso olandese la allarmò. Prima di rispondere considerò tuttavia che se la chiamata fosse partita dall’ospedale, presumibilmente avrebbero usato un telefono fisso, invece che un portatile.
    
    Bene, forse era Roger che usava una scheda telefonica olandese.
    
    La voce le era conosciuta ma non era quella del suo nuovo amico.
    
    “Buongiorno signora Elsa, sono Jan Vermeer. E’ tutta la notte che penso al nostro incontro e soprattutto alle nostre chiacchierate. Dopo aver consultato alcune ...
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