Elsa capitolo 4 - Racconti Erotici

Elsa capitolo 4

... da non ricordarmi una chiacchierata? Il fatto è che nella particolare serata nel Principato di Monaco, essendo presente Alberto II di Monaco assieme ad alcuni amministratori monegaschi, ho avuto ben poco tempo per trascurarlo e le varie frasi di circostanza, assieme ai saluti ai vari intervenuti, si sono svolti in pubblico, solo con i direttori generali del nostro distretto francese”

Dopo una pausa e aver fermato Elsa con la mano esposta, affinché non replicasse, l’uomo riprese a parlare:

“Sicuramente non sono infallibile e così, stamattina, ho incaricato alcune segretarie del mio ufficio, di espletare controlli sulla documentazione di quella soireé a Montecarlo. Dai filmati di routine, pare, come ben ricordavo infatti, di non essermi mai intrattenuto con alcun premiato. Inoltre il signor Delbianco ha partecipato ma senza richiedere alcun accreditamento per familiari o accompagnatori.”

Dopo un’altra pausa e mantenendo la medesima espressione severa, riprese:

“Lei, Elsa, quella sera non c’era e mi è facile supporre, escludendo ieri sera e adesso, non abbia mai parlato in vita sua con me. Cosa l’abbia spinta a mentire e a mistificare, è facile intuirlo e anche, se vogliamo, giustificarlo. Voleva agevolare il suo amico, nel farsi conoscere personalmente dal culmine della piramide qual io sono. Riflettendoci, pur essendo stato trattato come un babbeo, ci sarebbe da plaudire la sua iniziativa a favore di un amico, fidanzato, marito o amante che sia.

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... imperdonabile, invece, è che un collaboratore della società multinazionale di cui sono il presidente, accetti che ci si burli di me”

A quel punto, Elsa sapeva bene che era impossibile confutare. C’erano documentazioni video e protocollate, oltre che circostanziali data la presenza del Principe Ranieri, che dimostravano le corrette deduzioni di Vermeer. Quasi balbettando per la vergogna, rispose:

“Comprendo che le scuse siano doverose. E’ stata una mia sciocca e villana iniziativa che mi è balzata in testa, non appena Roger mi ha sussurrato che stavamo per incrociare il più alto dirigente del gruppo. Lui non mi ha chiesto proprio nulla e sono certa che non l’avermi sbugiardata immediatamente di fronte a lei, sia stato solo perché è una persona così garbata che per rispetto di una donna e amica, ha preferito tacere”

“Vede signora, noi siamo una società di broker. Studiamo accuratamente contratti di primari gruppi assicurativi, per permettere ai nostri clienti un ventaglio di polizze che, tutte assieme, garantiscano la massima copertura col minimo costo. Allo stesso modo, forniamo servizi per trasporti internazionali e relative logistiche merci. Abbiamo anche un team di esperti per eventuali investimenti così come trovare finanziamenti che, data la clientela, a volte superano anche i cento milioni”

“Comprendo, ma...” provò a replicare Elsa, che fu nuovamente fermata dall’uomo.

“Non mi interessano scuse, spiegazioni e arringhe difensive da lei. Il fatto incontrovertibile è che ...