Elsa capitolo 4 - Racconti Erotici

Elsa capitolo 4

... sottrarsi da quella schiera che voleva possederla, confessando di dover andare in bagno. Rivolse lo sguardo verso Giorgio, sperando inutilmente in un suo aiuto.

“Avanti, cara. Non vorrai deludere i tuoi spasimanti”

Colma di vergogna e intimorita per ciò che di li a poco avrebbe affrontato, fissando a terra per evitare tutti gli sguardi divertiti e impazienti, completamente nuda, si cucciò con le cosce aperte, rassegnandosi a compiere la sua necessità corporea alla vista di tutti.

Innumerevoli espressioni di meraviglia, soddisfazione e esultanza accompagnarono la comparsa del primo zampillo che apparì dalla sua vulva dischiusa e alla mercè degli sguardi.

Appena rialzata, un paio di quegli uomini iniziarono a toccarla mentre un altro, slacciati i pantaloni, li tirò in basso assieme alle mutande, mostrando il cazzo duro già pronto per possederla.

“Ho detto non qui all’aperto” li fermò la voce di Giorgio.

“Possiamo portarla nel prato laggiù” propose un altro.

“La mia signora non gradisce le gang bang. Difficile ipotizzare che non vi buttereste tutti quanti addosso a lei”

Insomma, dove la possiamo sbattere?” domandò un altro, quasi che Elsa fosse un diritto per chiunque.

Giorgio, ancora una volta, si dimostrò freddo:

“Avete le cuccette nei vostri camion. Lasciamo decidere al caso: salirà su quello tra i vostri più vicino alla mia auto e finito, salirà sul secondo e così via finché non vi avrà soddisfatti tutti”

“Noi siamo in due sul nostro camion ...

... e suppongo anche altri” osservò un altro del gruppo.

“Ho detto niente ammucchiate ma due soli uomini non sono una gang. Due alla volta per la mia signora non sono certo un problema. Dunque? Il primo è senz’altro l’amico qui vicino, che aveva il vetro sporco. Inizierà da lui. Gli altri attendano sui propri automezzi con le luci di posizione accese; appena terminato con lui, passerà ai successivi.”

Mentre gli altri si incamminavano ai loro camion pregustando il momento di godere del morbido corpo di Elsa, quasi fosse un silenzioso ordine, si aprì la portiera del primo camion.

Ormai rassegnata lla sua sorte, Elsa iniziò a salire sui predellini che portavano alla cabina rialzata mostrando il suo straordinario e appetibile culo.

La voce di Giorgio la bloccò:

“Non farmi fare sempre queste brutte figure per la tua impazienza di scopare. Gli hai lavato il camion e poi sali da lui con la fica sporca di piscio? Vieni qui a ripulirtela con le salviette umidificate che tieni nel cruscotto.”

Ormai remissiva agli ordini, Elsa scese dal primo gradino e si diresse al suv. Appena aperta la sua portiera per ripulirsi come richiesto, Giorgio afferrandola improvvisamente per un braccio la attirò dentro l’abitacolo. Il breve rumore del motorino di avviamento precedette di poco il rombo del motore che, subito dopo, riportò la grande automobile in autostrada e lontana dai camionisti raggirati.

“Non credo che quelli del parcheggio, gradiranno il tuo scherzo”

“Non mi frega un ...