Il cognome del padre 3
Data: 18/02/2024,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... intensamente.”
“Lory, niente è imposto da nessuno; fermiamoci un momento, poi percorreremo altre strade dell’amore; innanzitutto, come stai? Ti va di godere con me così? Possiamo riprendere dopo una sosta?”
“Ti amo … ti amo … ti amo … ti dispiace se lo ripeto fino morire? Mi affido a te; mi sento totalmente fusa con te. Dammi tutto l’amore che sai, che puoi, che vuoi; insegnami ad amarti; tu lo fai con tanta passione che posso solo essere felice!”
La spostò al centro del letto e le scivolò addosso; lei sentì che lui la dominava tutta e si abbandonò con dedizione all’abbraccio di quel corpo che sentiva dalla punta dei piedi alla cima dei capelli; avvertì la dimensione del fallo che le premeva sul ventre ed aspettava con ansia e gioia che la penetrasse; avvertì la forza dolorosa della verga che premeva sul canale vaginale e lo obbligava a ricevere la dimensione per lei nuova di quel sesso; lo amò con tutta se stessa anche quando urtò la cervice.
Si aspettava una rapida e violenta cavalcata; lo sentì scivolare tutto su di lei e tutti i muscoli del corpo parteciparono all’amplesso; strinse le cosce e le sembrò che quella virilità si trasmettesse a lei, che facesse corpo unico con la vagina e che loro due diventassero una cosa sola; chiuse gli occhi e si perse in una dimensione che non conosceva, di nuvole, di cieli, di arcobaleni; credette di essere in paradiso e si abbandonò alla gioia dell’amore che esplodeva da ogni poro.
Marco non la montò; appoggiò su di lei ...
... il corpo intero e cercò il contatto di tutte le parti; sentiva il cuore andare a mille mentre il sangue affluiva al sesso e lo gonfiava oltre ogni abitudine; lei si limitava a percepire coi muscoli vaginali la penetrazione e il leggero movimento che presto diventò una copula naturale che li portò ad un meraviglioso orgasmo simultaneo; non le chiese nemmeno se era protetta, mentre le inondava l’utero di sperma; la maternità eventuale non era uno spauracchio.
Loredana raccolse tutto il corpo e strinse con forza le cosce, catturando in sé il sesso di lui; sentiva di appartenergli per quella voglia che aveva ancora di sentirlo, si accorgeva che anche lui le apparteneva, per come la sua virilità era strettamente chiusa nel suo ventre; glielo disse e lui sorrise, all’idea di questo duplice possesso che tanti problemi poneva a certo femminismo; nessuno dei due prevaricava; si possedevano contemporaneamente, forse perché erano davvero innamorati.
Si concessero un nuovo break, durante il quale lei andò in bagno ed aggiunse un tassello al possesso della casa che conquistava ogni momento; quando ritornò a letto, gli chiese se voleva ancora fare l’amore; lui le ribaltò la domanda; la ragazza gli precisò che aveva molto da prendere e altrettanto da dare, che voleva imparare da lui a dare tanto amore e a riceverne da svenire per la stanchezza; aveva ancora una verginità da offrirgli come segno d’amore.
Lui le obiettò che non intendeva concludere la loro storia in tempi brevissimi o ...