1. Il cognome del padre 3


    Data: 18/02/2024, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... proprio dalla passione che ci metteva; si capiva nettamente che era il coronamento di un sogno.
    
    Si limitò ad accarezzarla dovunque potesse, dalle guance gonfie per l’asta che succhiava e leccava in bocca, alle orecchie piccole e delicate, dalla linea perfetta del viso a quella morbida della gola fino ai seni compatti e morbidi, caldi e dolci; la prese per le tempie e le diede il ritmo; lei lo seguì quasi felice di agire sotto la sua guida e diede vita ad un fellazione indimenticabile; una mano fra le cosce indicava che si stava masturbando.
    
    “Quando ci rialzeremo da questo letto, non avrò niente da indossare perché tutto sarò madido del nostro amore … “
    
    Disse scherzando, in un momento di requie.
    
    “Non ritrattare gli impegni; da questo momento la casa è nostra, quindi anche tua; contiene interi guardaroba che donne superficiali hanno acquistato per il gusto di esibire la mia carta di credito; se non ti turba, puoi farne l’uso che vuoi, anche bruciare tutto … “
    
    “Vengo da una famiglia avvezza all’economia e al risparmio; l’usato potrebbe darmi qualche turbamento; se parli di acquisti neanche spacchettati, farò funzionare tutto … sarà davvero anche casa mia?????”
    
    “Per la verità, la casa sarà solo tua perché mi limiterò a starci con te, lasciandoti il compito di amministrarla; è troppo?”
    
    “Non è Versailles; poi è la nostra casa; sarò felice di occuparmene, da adesso … “
    
    La schiacciò all’improvviso con le spalle sul letto; i piedi erano ancora sul pavimento; ...
    ... si accosciò e le divaricò le ginocchia; si chinò sul pube e coprì di piccoli baci tutto il sesso, dall’osso pubico alla vulva; carezzò e leccò le grandi labbra; le impose di accogliere il piacere riversa com’era; sentì le scosse che la facevano vibrare e torcere tutta; si fermò; scivolò fino alle ginocchia e percorse leccando l’interno coscia, prima da una parte, poi dall’altra.
    
    Succhiò le grandi labbra, solleticò le piccole, afferrò, leccò e mordicchiò il clitoride; lei per reazione sollevò i piedi fin sul letto e si scosciò; il sesso era spalancato davanti alla sua bocca, stretto, roseo, poco violentato, quasi verginale; la succhiava con la foga di un poppante all’ora della poppata; la sentiva fremere, gemere, gridare, avvertiva gli orgasmi in bocca e si eccitava; infilò la lingua e percorse un piccolo tratto della vagina; lei lo implorava di smettere e, subito dopo, di non fermarsi mai.
    
    Fu il cunnilinguo più ricco, più intenso, più esaustivo che avesse mai praticato; sentì che per la goduria quasi sveniva strabuzzando gli occhi; si fermò quasi spaventato; lei lo afferrò per i capelli e lo costrinse a succhiare; urlava il suo amore in tutte le tonalità, esprimeva il suo piacere con gemiti languidi, dolcissimi, lo implorava di farla godere e di darle tutto quello che poteva; catturò tra le dita il clitoride e lo strizzò; lei urlò un ultimo orgasmo che forse avvertirono dall’ultimo piano.
    
    “Amore, non sono certa di reggere il tuo ritmo; mi fai godere troppo e troppo ...
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