1. Il cognome del padre 3


    Data: 18/02/2024, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... la convivenza, diciamo per qualche mese; la chimica c’è, l’amore è tanto, il ricordo del passato svapora in braccio a te; perché non provare allora, per un mesetto o anche più, a vedere se riusciamo a convivere da innamorati o da coppia borghese, con la prospettiva di un figlio, come vuoi tu, o del matrimonio, come spero io?”
    
    “Capo, il progetto mi pare assolutamente praticabile, si fa sempre in tempo a ritirarsi, se non funziona; allora devo pregarti di non ridere quando mi vedrai vestita per la notte; non te lo perdonerei!”
    
    Ci volle tutta la serata, a Marco, per rendersi conto del senso della frase; lo fece quando, finalmente, dopo una cena meravigliosa, tornati a casa, si prepararono per dormire; lei si presentò con un baby doll rosa shocking a pantaloncino corto e con frange e merletti; ai piedi, un paio di babbucce sormontate da due teste di coniglietto; lei lo guardò severa, aspettandosi commenti ironici, lui si limitò a chiedere.
    
    “Lory, se per togliertelo mi scappa di strappartelo nella foga dell’amore?”
    
    “Io ti uccido, perché è il mio vezzo più intimo; solo a un uomo che non voglio perdere l’avrei fatto vedere; e quell’uomo non è uno che strappa gli indumenti; al massimo mi chiede uno spogliarello osé ed io lo eseguo con tutta l’anima, se c’è amore.”
    
    “Né questo né quello; voglio il diritto di sfogliarti, cioè di spogliarti foglia a foglia come un fiore prezioso; e stai certa che coi fiori so essere delicato; con uno del tuo valore, metterò in atto tutta ...
    ... la mia dolcezza e terrò caro il tuo pagliaccetto da bambina bella; ti amo anche per questo; sai farmi rivivere le bellezze della vita, tutte.”
    
    Passarono due settimane ad alto tasso di tensione, per Marco che attese inutilmente da Ginevra una telefonata di chiarimento; ritenne che per pudore avesse esitazioni a chiamare; ma di fatto non teneva in nessun conto lui come riferimento per il lavoro a cui era stata delegata; informazioni dal sistema di vigilanza dicevano che i tre, Ginevra Marina e Tancredi, erano quasi assenti dalla direzione dell’azienda.
    
    Loredana, quando appurò che avevano saltato gare d’appalto, fortunatamente andate a loro, perché nessuno si era presentato con le proposte che erano già state elaborate, gli espresse i suoi timori sulle intenzioni dei tre, anzi forse dei quattro perché qualcuno aveva visto aggirarsi il Massimo nell’azienda che era stata sua, prima che Marco la rilevasse a favore di Ginevra; ordinò che fosse esercitato un più serrato controllo sui personaggi e, soprattutto, sul contenuto della cassaforte.
    
    La vigilanza lo rassicurò, perché i supporti su cui erano registrati i brevetti fondamentali per l’azienda erano dotati di un programma che collegava un GPS direttamente alla centrale di controllo; preoccupava invece la persistente assenza dei dirigenti dall’ufficio; Marco fu costretto a chiamare Ginevra; provò inutilmente in ufficio, poi la contattò sul cellulare; le chiese conto delle assenze dal posto di lavoro e lei balbettò qualcosa ...
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