Erotico di classe, cap 2 (Gli amici di mio marito)
Data: 12/02/2024,
Categorie:
Tradimenti
Autore: elextogether, Fonte: EroticiRacconti
... ulteriore sadico piacere, per miei eventuali imbarazzi: resi il gesto automatico, come si fa dal ginecologo per non lasciar tempo all’insorgenza di eventuali inibizioni.
Anzi, desideravo rigirare la patata bollente dell’imbarazzo a loro (nel vero senso della parola!): togliermi un paio di pantaloni, e mostrare la passera, per me non era chissà cosa! Soprattutto se fatto repentinamente.
Ora volevo vedere come se la gestivano, loro!
Avrebbero davvero fatto succedere qualcosa di serio ? O sarebbe rimasta la serata goliardica in cui la Ele aveva fatto vedere loro la fica?! E basta …
Tuttavia sapevo che avrei mostrato una passera già bagnata e che la cosa non sarebbe passata inosservata.
Quel particolare rendeva un po’ avventata la mia mossa, dimostrando che non fossi poi così disinvolta.
Non ce l’avevo neanche ben depilata: pelo corto ma alla buona.
E chi se ne fregava, infondo eravamo amici.
Guardavo il soffitto, lasciando ammirare la mia fica spalancata agli spettatori.
Se Lucio aveva trascorso l’adolescenza a farsi seghe, mentre pensava alla mia fica accovacciata dietro un cespuglio, ora poteva guardarla aperta e bagnata.
Luca, dopo aver fatto sempre finta di essere interessato solo ai voti, certamente si era immaginato le fiche di tutte le mie compagne di classe: finalmente ne vedeva una.
Armando poi, nonostante tutte le sue ostentate avventure amorose, pareva essere il più impaziente: dimostrasse pure la sua fama.
E Carlo poteva ...
... finalmente apprezzare come tutti i suoi amici ammirassero la fica della moglie, ormai, non più sua esclusiva.
Guardavo ancora il soffitto. Ancora nulla cominciava.
Se quella situazione di impasse fosse durata qualche altro attimo, mi sarei alzata prendendoli in giro: a dimostrazione che potevamo farci solo due risate.
Ma proprio mentre avevo deciso di chiudere le gambe ed alzarmi, 8 mani avide si avvinghiarono lungo le mie cosce e nel loro mezzo: incluse quelle di mio marito.
Mi perlustravano, allargandomi le labbra:
“E’ già tutta bagnata” sorrisero;
“Che vacca che sei Ele” altri sorrisi;
“ Guarda qua, cola!” Sorrisero ancora.
E cosa si aspettavano?
Poi due dita mi strinsero il clitoride, sobbalzai.
Due mani mi alzarono la blusa del pigiama.
I miei seni nudi vennero scoperti, mentre percepivo la soddisfazione dei presenti a poterli finalmente guardare dopo averli tanto immaginati.
Ho ancora le aureole rosee e le mammelle candide.
Penso che quella visione, riportò tutti quanti agli anni della scuola, come se il tempo non fosse mai passato.
Le tette mi venivano strette con forza e libidine vendicativa: per troppi anni, il loro movimento sotto la blusa, aveva torturato l’altrui desiderio.
I ragazzi non le stavano palpando ma impastando, come si fa con il pane.
Ebbi la sensazione che qualche mano ricercasse addirittura le ghiandole, per accedere ad una mia intimità ancora più interna.
"Più piano, ragazzi ..."
I miei capezzoli si ...