Erotico di classe, cap 2 (Gli amici di mio marito)
Data: 12/02/2024,
Categorie:
Tradimenti
Autore: elextogether, Fonte: EroticiRacconti
... perché godevano?
Ci conoscevamo da bambini!
Mentre mi abituavo a questo nuovo piano di confidenza, provai a chiedere almeno un po’ di prudenza, come se stessimo amabilmente parlando del più o del meno:
“Cercate almeno di uscire prima o di non spingere troppo”
Il gruppo sorrise:
“Sì, ok: però se non riusciamo a trattenerci te la facciamo dentro!”
Non dovevano sussistere condizioni.
Armando mi disse di ripeterlo altrimenti nessuno avrebbe iniziato.
Io lo ripetei, ormai in totale sudditanza, cercando di aiutarmi con un sorriso simile a quello di una madre che, rassegnata, accontenta l’ennesimo capriccio dei figli:
“Se non riuscite a trattenervi, potete farmela dentro”
L’apripista Armando, aveva trasferito agli altri il piacere per la mia sottomissione psicologica. Così anche i più timidi presero coraggio. E che coraggio!
Intervenne Lucio:
“Io ti conosco da 30 anni Ele e voglio vederti pisciare a terra perché mi sono fatto un sacco di seghe ripensando a quella volta in gita che ti sei accovacciata dietro al cespuglio“
Luca:
“Io voglio farti proprio pipì addosso come faccio con mia moglie”
Il gruppo sorrise.
Ancora prima di cominciare si era rotto qualsiasi freno inibitore.
Ora sapevamo anche che, la compita e perbenista Lara, si faceva pisciare addosso dal marito. Cominciavo ad essere parte della confidenza del branco.
E mi piaceva.
Guardavo Carlo che era quasi ipnotizzato dalla situazione, con una erezione evidente sotto ...
... i pantaloni.
Armando diede inizio ai giochi, a modo suo, senza aiutarmi con qualche effusione che scaldasse l’atmosfera:
“Benissimo, allora cominciamo ad aprirti un po’ la fica, Ele: togliti pantaloni e mutande, e mettiti a cosce aperte sul divano!”
Era pervadente che, amici che fino a quel giorno mi avevano salutato con rispetto e formalità, ora mi stavano ordinando di spogliarmi e di aprire le cosce.
Come basta poco per mutare totalmente gli equilibri.
Chissà quante altre cose nella vita, ci sembrano lontane anni luce, per poi palesarsi con un semplice cambio di prospettiva.
Raggiunsi il divano nel mio pigiama da notte.
Sentivo gli occhi dei ragazzi fissarmi i seni nudi dentro la maglietta: sobbalzavano ad ogni mio passo; anche l’informalità del pantalone, con elastico un po’ allentato, accresceva la loro eccitazione, facendo capire che mi avrebbero posseduta in uno stato di totale intimità.
Niente gonne, calze a rete o reggiseno a balconcino.
La stessa tenuta da casa che li aveva accolti per tutti quegli anni.
E chissà quante volte, mentre facevano gli amiconi, si erano eccitati a guardare i miei seni liberi nel pigiama o l’elastico largo del pantalone.
Ora mi avrebbero tolto quegli indumenti.
Proprio come fossero Carlo.
Solo un marito, denuda la moglie dal proprio pigiama. Questa, era l’eccitazione.
Appena sul divano mi tolsi velocemente i pantaloni e le mutande.
Allargai le gambe davanti a tutti.
Non volli conceder loro, un ...