1. Erotico di classe, cap 2 (Gli amici di mio marito)


    Data: 12/02/2024, Categorie: Tradimenti Autore: elextogether, Fonte: EroticiRacconti

    Dopo che, per la prima volta, una coppia ha aperto la propria intimità ad un complice esterno, la domanda è sempre la stessa: e ora?
    
    Le fantasie che io e Carlo ci eravamo confidati in 20 anni di matrimonio, erano innumerevoli: alcune ordinarie, altre decisamente più estreme.
    
    Ma adesso che mia cugina Rachele aveva squarciato il velo di Maia, facendo diventare realtà una delle fantasie, cosa ne sarebbe stato di tutte le altre?
    
    Neppure io e Carlo avevamo tanta confidenza per concordare un parametro che distinguesse le fantasie accettabili da quelle declinabili.
    
    Così, come spesso capita in una coppia spaesata, seguì il silenzio seppur ambedue percepivano fosse una tacitazione impaziente.
    
    L’omertà si ruppe durante una notte di autunno, quando Carlo, mentre facevamo l’amore, disse che avrebbe voluto vedermi scopare col suo miglior amico, Lucio.
    
    Fantasia non nuova ma questa volta “per davvero”!
    
    Carlo specificò anche il giorno:
    
    “venerdì al rientro dal calcetto che i ragazzi sono dai nonni”.
    
    Dettaglio che rendeva decisamente credibile la cosa.
    
    I ragazzi, sono i nostri figli.
    
    Non ne parlammo più nei giorni seguenti.
    
    Arrivato il Venerdì sera, attendevo il rientro di mio marito senza saper bene cosa mi aspettasse.
    
    Alle 22 circa, sentii le chiavi nella toppa della porta: poi la voce di mio marito e …quella di Lucio. Lo aveva portato!
    
    Ma rimasi ancora più sorpresa quando appresi che ambedue erano seguiti da Armando e Luca. Altri due cari ...
    ... amici.
    
    Conoscevo tutti fin dalla scuola, ivi incluso le loro mogli (escluso quella di Armando, dal momento che non era sposato).
    
    Carlo sente i suoi amici quotidianamente su wapp: più volte sono venuti a casa nostra per guardare la partita o per attardarsi con qualche sfogliata di poker.
    
    Io e Carlo siamo il punto di riferimento della combriccola: innanzitutto perché abbiamo la casa grande e poi perché siamo particolarmente ospitali.
    
    Teniamo il frigo sempre pieno e la gente per casa non ci disturba.
    
    Io, da perfetta padrona di casa, offro sempre qualcosa da bere, per poi ricoverarmi a letto, lasciando Carlo e i ragazzi ai loro passatempi.
    
    C’è confidenza: più di una volta non mi sono fatta scrupoli ad accoglierli in tenute casalinghe.
    
    E così, anche quella sera, non ebbi difficoltà a salutarli con un pigiama andante e le ciabatte morbide.
    
    La fantasia di Carlo e Lucio, era stata sostituita da una più ordinaria birretta tra amici (ammesso fosse stata concretamente ipotizzata quella fantasia).
    
    Non so se con mio sollievo o con un briciolo di delusione.
    
    Vallo a capire.
    
    In qualsiasi caso salutai tutti cordialmente, offrendo da bere, come al solito.
    
    Armando era sempre stato il leader del gruppo e prendendomi gentilmente per la mano mi fece accomodare sullo sgabello della cucina.
    
    “Allora Eleonora, siamo qui perché sappiamo che Carlo fa tutto ciò che gli chiedi e quindi vuole che tu oggi sia disponibile a fare altrettanto per lui!”
    
    Lì, calò il silenzio. Ma ...
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