La Caduta. Atto Secondo. Dei dubbi di Proximo Lario e di Aristarda Nera.
Data: 22/01/2024,
Categorie:
Etero
Lesbo
Sesso di Gruppo
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... piano. Come dirlo?“L’Impero soffre e io invero soffro con lui. Intendo cercare con te un accordo, un’alleanza contro i signori della guerra elettisi nelle più lontane province. Son certa che gli Dei vedranno con favore la nostra rinnovata alleanza e ci permetteranno di innalzare le insegne imperiali ancora più lontano.”, scrisse infine. Annuì a sé stessa. Poteva andar bene. Non stava rinunciando alle proprie pretese sul trono, né stava alimentandole con frasi arroganti. Era solo l’invito a un colloquio, una tradizione sacra finanche durante i peggiori periodi di guerra civile.“Sono ben conscia che tu tema per…”, cancellò quella riga: sapeva bene che supporre timore da parte di Septimo avrebbe inevitabilmente adirato il fratello minore.“Sebbene possa comprendere tu brami il trono tanto quanto me e senza voler avanzare pretese o smentite di sorta su tale potestà, ti chiedo, per il bene dell’Impero tutto, di concedermi udienza.”, scrisse. Si accigliò: sembra supplicante. Non andava bene.Scosse il capo cancellando parzialmente la riga.“Sebbene possa comprendere tu brami il trono tanto quanto me e senza voler avanzare pretese o smentite di sorta su tale potestà, richiedo, per il bene dell’Impero tutto, di concedermi udienza secondo i costumi tradizionali della nostra gente e nell’interesse di tutti noi.”, già meglio. Si domandò se aggiungere altro.Il sonno incalzava, ma Aristarda tenne duro. Doveva concludere quella lettera perché sapeva bene che, in qualunque altro momento, il ...
... suo orgoglio le avrebbe impedito di scrivere una simile missiva.“Ho fede che presterai orecchio a…”, s’interruppe e cancellò.“Sono certa che comprenderai…”, s’interruppe e cancellò ancora. Espirò.-Dannazione.-, sussurrò appena. Non trovava parole atte a permetterle di chiudere quella missiva in modo rapido e senza sminuirsi o attaccare il fratello.“Auspico che tu stia in buona salute e che tu possa fare la scelta giust…”, neppure quella andava bene. Cancellò di nuovo. Alla fine optò per la più semplice delle chiusure.“Auspico tu sia in buona salute e attendo tua risposta, fratello. Saluti.”.Firmò rapidamente la lettera e ripose lo stilo da scrittura. Si alzò. Era sicura che i capelli le si fossero spettinati, e poco ma sicuro si sentiva esausta. Sorrise.“Almeno ho fatto ciò che dovevo.”, pensò. Si diresse verso la camera. Notò che Vera e Proximo se n’erano andati. “Saggio.”, pensò. Vera avrebbe riaccompagnato Lario all’ingresso, forse anche oltre, magari elargendogli nuovamente il proprio corpo.Il Legato era stato un ottimo amante, Aristarda lo doveva ammettere.Si spogliò distendendosi a letto e prese sonno rapidamente.
L’indomani si alzò e, vestitasi, il domestico la raggiunse con la colazione: focacce e acqua, una colazione frugale, eredità dei tempi in cui era allieva di Socrax. Il suo primo pensiero andò verso il vecchio maestro e il secondo si volse alla lettera. Dopo colazione si diresse allo scriptorium, ritrovandovi la bozza. Nessuno l’aveva toccata, nessuno si ...