La Caduta. Atto Quinto. Della Battaglia di Brixiate.
Data: 05/01/2024,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... Serena Prima.-, disse, -Non é nel tuo stile gioire della sconfitta di un nemico.-, notò. -No. Infatti.-, la giovane si avvicinò. Accese una torcia. Notò le vesti strappate, il viso pesto. -Septimo non ha usato la tua cortesia.-, disse Proximo con un sorriso appena abbozzato. Notò lo sguardo della giovane sui tatuaggi sul petto. Stemmi di un epoca passata. No, di molto altro. E notò, alla luce fioca della cella, i tatuaggi sulle braccia di lei. -Cosa giace all’ombra della statua?-, chiese conscio che avrebbe ricevuto risposta. -La nostra salvezza, il nostro retaggio.-, rispose Serena senza esitare. -Donde vieni?-, chiese lei. Lui non dovette pensarci. -Dal buio.-, rispose, -Dove vai?-, chiese. -Verso la luce.-, rispose lei. -Insieme saremo come fiamma e oscurità, mutamento e stagnazione. La luce di una nuova alba.-. L’ultima frase fu detta all’unisono. Serena lo guardava, stupita. -Chi l’avrebbe detto? Tu…-, sussurrò. -La Stirpe esiste per il sangue versato, il sangue che scorre in tutti noi.-, sussurrò lui. -Sì. Ed esso é il vincolo che ci ha visti attraversare i secoli.-, continuò lei. -Da quanto tempo?-, chiese lei. -Da quando avevo diciassette anni. Mi fecero solo un tatuaggio. Tu ne hai molti di più. Sei di un grado più elevato.-, disse lui. -Ho avuto… un’ottima insegnante.-, rispose Serena, -Da quando avevo dodici anni.-. -E come me discendi dal sangue dei nostri Fondatori. Dal sangue di Janus.-, disse Proximo. -Sì. Mi dolgo di averlo saputo solo ora. La tua abilità, ...
... l’oratoria… tutto si spiega ora.-, rispose lei. -Non avresti potuto fare nulla: il mio destino era di servire Aristarda. Era il mio posto.-, sorrise lui. -Morirai per questo. Tu lo sai e io lo so.-, rispose Serena. Accarezzò appena il viso dell’uomo. -Sì. È ciò che deve essere.-, annuì Proximo. Non era turbato. -Ci sono ancora due compiti che dovrai svolgere.-, disse la giovane. -Il primo mi é chiaro. Aristarda deve continuare a combattere. E sappiamo tutti benissimo cosa significa. L’Impero é condannato.-. A quelle parole del Legato seguì il silenzio. -Sapevo che lo era, ma vorrei che così non fosse per la sua gente.-, disse, -È per questo che continuo a battermi. La Stirpe non ha torto, ma la gente… nessuno ci pensa mai.-. -La nostra non é un’era di misericordia.-, ammise Serena. -Il secondo compito, invece?-, chiese Proximo. -Assicurare una discendenza. Noi siamo discendenti di Janus. Proprio come lo era il vecchio Socrax, proprio come lo furono anche altri, ma non sappiamo quanti ve ne siano.-, disse Serena. -Mi stai chiedendo di darti il mio seme?-, domandò Proximo. -Sì.-, rispose semplicemente lei. Si spogliò della tunica. Sotto non portava nulla. -È un così terribile compito? Un’ordalia tanto dolorosa, o sommo condottiero?-, chiese. -No… D’altronde il mio fato é segnato.-, disse Proximo. Mise a nudo il membro. Non era totalmente eretto. Serena annuì. Lo manipolò con estrema capacità. -Conosci il nostro dovere: ci é concesso accoppiarci solo tra noi, affinché non nascano ...