1. La Caduta. Atto Quinto. Della Battaglia di Brixiate.


    Data: 05/01/2024, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... -Proximo, l’Onorevole.-, continuò Septimo. Diede uno sguardo alla cella. C’era un secchio che fungeva da latrina, una branda e nient’altro. Le catene bloccavano il Legato prigioniero, stringendogli le caviglie. L’Imperator maledetto era lì. Proximo desiderò solo poterlo uccidere. Ma sapeva che non era possibile, si dominò. O almeno tentò di farlo. -Eppure eccoti qui. Prigioniero. Non dubitavo che avresti accettato.-, disse Septimo. -Io valuto la vita dei miei uomini. Non posso dire lo stesso di te.-, rispose Proximo. -Oh, certo. Tu valuti la loro vita, ma non ti ripugna il mandarli a morire.-, replicò Septimo. -Sono conscio di ogni sacrificio che chiedo. Mi sono battuto in prima linea con loro.-, rispose il prgioniero, -Tu invece?-, chiese, sprezzante. -Io sono l’Imperator. Non ho nulla da dimostrare. A nessuno.-, disse Septimo. -No? E cosa mi dici di tua sorella?-, chiese Proximo con un ghigno. -Aristarda é persa senza di te.-, ribatté l’Imperator, calmo. Il ghigno di Proximo Lario si allargò. -Intendevo l’altra.-, disse. Fu come se una bomba fosse esplosa. L’Imperator si alzò e colpì con un pugno, due, tre il Legato, al viso. Proximo incassò. Sopportò. -Non ci riuscirai… non riuscirai a farti uccidere!-, ringhiò Septimo. -No. Forse no. Ma sappi che la tua reazione basta e avanza a confermare che la mia Imperatrix ha ragione. Sei un bastardo incestuoso blasfemo. Una bestia indegna del trono che occupa.-, rispose l’altro, -E posso garantirti questo. Tu oggi avrai anche vinto, ...
    ... ma domani, o tra dieci anni, il tuo regno finirà. Forse non per mano di Aristarda, ma finirà per decreto degli Dei.-. -Ah, già. Gli Dei. Quelli che avrebbero dovuto garantirti la vittoria… curioso come siano dalla mia parte, vero?-, chiese Septimo. Si chinò sul prigioniero. Strappò le vesti dell’uomo, esponendo il petto con varie cicatrici e un tatuaggio. Strappò all’uomo una collana. La riconobbe alla luce fioca. -Questa… é di mia sorella.-, sussurrò. Guardò Proximo, che sorrise. -È un pegno di stima… hai presente, no? Quella che si ha per gente meritevole…-, disse nonostante le labbra spaccate e i denti traballanti a causa delle percosse. -Oh… capisco.-, sussurrò Septimo. La sua ira ora pareva gelida. Totale. -Mia sorella ha aperto le gambe per te, Legato. Come l’ultima delle puttane.-, sibilò. -Tua sorella ha onore e dignità. E in confronto a te, persino l’ultima delle meretrici é favorita dagli Dei.-, rispose Proximo a denti stretti. Il dolore delle percosse stava iniziando a farsi sentire. -Onore? Dignità? Si é ribellata all’Imperator. È solo una ribelle e morirà da ribelle, crocifissa sulla pubblica piazza.-, rispose Septimo. -Forse. Ma sicuramente, tu morirai a tua volta.-, rispose Proximo. -Impudente e sprezzante come mi avevano detto. Dimmi, Legato… Mia sorella ti stima? Forse ti ama persino? Scommetto che vorresti riabbracciarla. Scommetto che la rivorresti al tuo fianco.-, disse Septimo con un sorriso. Ora il suo tono era calmo, ammaliante. Un incantatore. -Non si ...
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