Ludovica (iii)
Data: 12/12/2023,
Categorie:
Tradimenti
Autore: LoScrittore91, Fonte: Annunci69
... jeans, poggiò la bottiglia di champagne sul mobile d'ingresso, a pochi passi dal letto matrimoniale.
In quel momento notai la macchia di rossetto sul collo della camicia di Daniele. Sullo sfondo celeste era impossibile non vederlo. Evitai comunque di avvisarlo.
Daniele non rispose alla telefonata.
“Non rispondi?”, domandai sorridendo.
“E' Adriana, non so che dirle.”
Il telefono tornò a squillare. Mi sfilai le scarpette con il tacco. Lo guardai.
“Mi sa che è importante.”, risposi sorridendo. Ero divertita. Passai alle mutandine, abbassandole lentamente, fino a farle arrivare alle caviglie.
Lui mi osservò per alcuni istanti, indugiando con il telefono in mano. Stava impazzendo.
“Rispondo al volo. Ci metto veramente poco.”
Mi avvicinai a lui. Ci divideva soltanto un metro.
“Ciao amore, dimmi.”, rispose Daniele al telefono.
Un altro passo verso di lui. Cazzo, era una situazione troppo eccitante.
“Calmati, calmati. Ma dov'è successo?”
Mi inginocchiai di fronte a lui. Dal tono della telefonata sembrava essere successo qualcosa. Forse un incidente. Il mio forte egoismo, però, mi aiutò a fregarmene. Volevo solo succhiarglielo. E poi fammi scopare.
“Ho capito, ho capito. Non riesci ad andarci tu?”, domandò Daniele all'altro capo del telefono cercando, con un timido gesto della mano, di frenarmi. Coglione.
Aveva una cintura un po' scomoda, ma alla fine riuscì ad aprirla. Sbottonai il pantalone. Abbassai la zip.
“Si la cena è finita, ...
... siamo andati a prendere qualcosa da bere in un pub. Vedendo la chiamata sono andato fuori e ti ho richiamata.”, mentì. Adriana, che povera cornuta.
Gli calai i jeans fino alle ginocchia. Il cazzo gonfiava i boxer color prugna. Sorrisi, e guardai Daniele dal basso. Mi chiesi quanto ci avrei impiegato a farlo venire.
“Mandami l'indirizzo del posto in cui è successo l'incidente. La vado ad aiutare il prima possibile.”, disse ad Adriana incrociando il mio sguardo.
Fu il turno dei boxer. Mi ritrovai il suo cazzo di fronte al viso. L'odore forte, virile.
“Si ok mi sbrigo, tranquilla.”
Lo presi in bocca. Mi sembrò di succhiare un pezzo di marmo. Il sapore di sperma, l'unica differenza.
“Ok, perfetto, ti faccio sapere come va.”, disse Daniele socchiudendo gli occhi.
Sentii la sua mano premere dietro alla nuca.
“Ti amo anche io. A dopo.”, disse finendo la telefonata e liberandosi del cellulare, il quale rotolò sul morbido materasso.
Passai la lingua sul glande, sui testicoli e ancora sul glande. Se c'era una cosa che sapevo in maniera impeccabile, erano proprio i pompini.
“Oddio quanto sei zoccola.”
Lo guardai. E sorrisi. Ancora non aveva visto nulla, Daniele.
“Abbiamo il tempo per una scopata? O devi correre via?”, domandai.
“Ne abbiamo poco. La sorella di Adriana ha fatto un incidente. Sta bene, ma la macchina non parte e quindi..”, non finì la frase. Lo interruppi a metà.
“Non mi interessa cosa è successo.”, dissi alzandomi.
Sentire la ...