Ludovica (iii)
Data: 12/12/2023,
Categorie:
Tradimenti
Autore: LoScrittore91, Fonte: Annunci69
... così. E la situazione non è migliorata.”
Diedi un'occhiata verso le mie gambe. Avevo passato al setaccio il guardaroba, scegliendo un vestitino estivo che si bloccava a metà coscia.
Appoggiai il gomito allo sportello. Guardai Daniele pensando a quanto sarebbe stato bello farlo sfogare.
“Da quanto non lo fate?”, chiesi sorridendo.
“Tre settimane.”
Boom. Tre settimane senza scopare. Ecco perchè non si era fatto sentire. La scusa del confrontarsi non reggeva, non dopo aver sentito questo.
Mi scappò una risatina.
“Pensa quanta voglia hai di scopare.”
~
Il panorama dalla terrazza del ristorante era da togliere il respiro. Il cielo, trapassato da sfumature color porpora, faceva da sfondo alla cupola di San Pietro che primeggiava tra i palazzi antichi. Le luci della città acquistavano intensità man mano che scendeva la sera.
Il cameriere ci consegnò i menu. Al centro del tavolo, in un raffinato portacandele, una fiamma si dimenava dolcemente. L'atmosfera era romantica.
“Grazie.”, rispondemmo all'unisono. Consultammo i menu mentre l'aria iniziava a rinfrescarsi.
Dopo qualche minuto il cameriere tornò per prendere le ordinazioni. Entrambi andammo sulla carne.
“Prendete del vino?”, chiese il ragazzo.
“Si, un Merlot per favore”, rispose Daniele riconsegnando la carta dei vini.
“Che ne dici di una bottiglia di Amarone della Valpolicella del 2015?”, domandai a Daniele sorridendo.
Avevo voglia di giocare. Non gli concessi neanche il tempo ...
... di riflettere. Sfilai il piede dalla scarpetta e con le dita iniziai a stuzzicare il suo polpaccio coperto dai jeans, risalendo fino ad arrivare all'altezza del ginocchio. La tovaglia era corta, la sala piena, chiunque poteva osservarci. E la cosa, ovviamente, mi eccitava.
“Si si va benissimo”, risponse Daniele. Il suo volto era una maschera d'imbarazzo. Incrociò le mani e puntò i gomiti sul tavolo. Il cameriere, ignaro di tutto, ci ringraziò e si allontanò.
“Si può sapere che stai facendo?”, mi chiese Daniele sospirando. Lanciò un'occhiata alla sala.
Il mio piede nudo continuò a percorrere la sua gamba, scendendo e risalendo, sfiorando la caviglia, osando fino agli inizi della coscia.
“Secondo te?”
Mentre lo guardavo negli occhi mi morsi dolcemente le labbra. Faceva il sostenuto, ma in realtà volevamo entrambi la stessa cosa. Mi sistemai una ciocca di capelli dietro l'orecchio senza smettere di guardarlo.
“Sta arrivando il cameriere, ti prego”, mi avvertì gettando uno sguardo preoccupato alle mie spalle. Appena il ragazzo ci raggiunse con il vino Daniele sorrise. Rimisi il piede nella scarpa. Il gioco era finito, purtroppo.
Il cameriere aprì la bottiglia di Amarone e ne versò un po' nel mio calice. Poi fece lo stesso con Daniele lasciando la bottiglia sul tavolo prima di ringraziare ed allontanarsi. Di nuovo soli, finalmente.
“Ludovica, dobbiamo parlare. Sei la sorella della migliore amica di Adriana. Tra l'altro, penso che Adriana abbia dei sospetti ...