Libertà - Racconti Erotici

Libertà

... nessuna interruzione, per settantadue ore almeno.

“Credi che esista una possibilità di ritornare ad averlo con noi?”

“Forse, quando sarà troppo vecchio per fare saltare su un letto una donna minimamente desiderosa, di usare la sua mazza come il piumino della cipria per costringerti a non sederti per ore; quando sarà troppo stanco e vecchio per muovere i sentimenti di una donna, forse allora potrebbe anche pensare di tornare con te, ma per averti come infermiera e come badante, non come donna da amare; quella l’ha già deluso!”

Lo vede, alla fine, su un palco troppo alto per lei, povera impiegata, mentre presiede autorevolmente l’assemblea degli azionisti; vede al suo fianco la donna ingioiellata come una statua di santo; ammira la sua loquela, la sua chiarezza, la coerenza, la determinazione; le si stringe il cuore all’idea che si sia venduto al sistema, abbia scelto di scopare con una vecchia carampana per raggiungere quel potere.

Sa bene, e glielo ricorda Marina quando glielo dice, che non è affatto così, che ha scelto una donna matura, solo cinquantenne, cinque più di lui, perché aveva ...

... bisogno della certezza di un impegno che non fosse parole al vento o carta straccia; lei anche sarebbe disposta, se lui l’amasse, a stargli accanto con fiducia e lealtà; ma la donna che amava lo ha ferito profondamente e lui ha fatto la scelta opposta, forse quella peggiore.

“Se la vecchia se ne stanca, come è successo, e lo lascia libero, io mi farò avanti e gli chiederò amore, tanto amore; niente altro; solo di amarmi anche solo idealmente; e, per lui, mi faccio anche infibulare; il suo affetto, la sua amicizia, valgono assai più di quanto valutiamo.”

“Se dovesse succedere, dovresti passare sul mio cadavere; ti hanno mai spiegato che solo chi non riconosce i gioielli può non amare i diamanti e confonderli coi fondi di bottiglia? Io ho gettato un diamante; l’ha raccolto una che non ne ha nessun bisogno perché ne ha anche nel buco del culo; io quel coccio voglio riprendermelo e implorarlo perché perdoni una sciocchezza; se riesco a parlargli, non ce n’è per nessuno; il mio amore è collaudato, non teme avversari.”

Quasi a conferma, Nicola, scendendo dal palco le fa cenno con la mano di aspettarlo.