1. Generi diversi 3


    Data: 10/08/2023, Categorie: Trans Autore: Lorycrossdresser, Fonte: Annunci69

    ... smettere, Riccardo aveva la teste riversa all’indietro e non aveva visto né capito nulla.
    
    Simona, la nipotina, lasciò ancora che quella cappella lucida le riempisse la bocca, assaporò ancora una volta con la lingua quella eccitante rotondità, ma bastò un’altra rapida occhiata alla sua professoressa pazza l’ideatrice di quel piano assurdo, le labbra si serrarono intorno al glande e quel contatto morbido e delicato lasciò, un attimo dopo, il posto alla durezza degli incisivi, le mandibole si serrarono inesorabili.
    
    L’urlo fu solo parzialmente attutito dalle mani di Giulia che preventivamente gli chiusero la bocca, il glande ferito cominciò copiosamente a sanguinare, Riccardo spalancò gli occhi, fine del sogno.
    
    Cercò di divincolarsi strattonando con forza le mani e i piedi, e solo in quel momento si accorse di essere strettamente legato alla struttura metallica.
    
    “Ma che cazzo! Siete impazzite! Slegatemi subito!” ordinò perentorio il ragazzo, le sue aguzzine rimasero ovviamente immobili e sorridenti, e quell’espressione ilare stampata sul loro volto bruciava di più della ferita al suo migliore amico, la sua virilità era stata lesa nel corpo e nello spirito.
    
    “Siete due pazze! Ma io vi ammazzo appena mi libero! Io ti distruggo bastarda troia che non sei altro!” urlò nei confronti di Giulia.
    
    La professoressa, per nulla preoccupata afferrò la mazza da baseball che aveva portato con se e colpì Riccardo sulla caviglia della gamba sinistra.
    
    Il colpo fu abbastanza ...
    ... forte da provocare un ematoma e molto dolore, ma non così forte da rompere qualche osso, “Troia lo dici a tua madre, tesoro” disse dolcemente lei.
    
    Quando le fitte di dolore si spensero il ragazzo continuò con le offese “Maledette troie luride bastarde!”.
    
    La mazza da baseball roteò ancora nell’aria e andò a colpire la stessa caviglia tumefatta.
    
    Il dolore fu quasi insopportabile, ma Riccardo strinse i denti nel tentativo di apparire un duro.
    
    Lory dolcemente cercò di fasciare con dei fazzoletti il pisello sanguinante che aveva perso tutta la sua aggressività.
    
    “Non mi toccare stronza!” disse cercando di sottrarsi al contatto, “Non mi toccate maledette puttane! Poi tu” indicando la professoressa con un cenno di capo, “Tu sei finita, tutta la scuola saprà chi sei!”.
    
    La mazza da baseball ruotò nuovamente nell’aria e andò a colpire Riccardo sulla stessa caviglia, sullo stesso livido, l’urlo di dolore questa volta si fece sentire.
    
    “Secondo me tu ci godi a soffrire, ti ho detto che puttana o troia lo dici a tua madre che, ormai lo dovresti aver capito, ogni volta che dici così io ti colpisco” ridacchiò Giulia, “Poi non credo che dirai niente a nessuno di ciò che sta succedendo qui”.
    
    Lory tentò ancora di fasciare il pisello sanguinante del ragazzo “Non toccarmi stronza!” urlò lui.
    
    “Stronza chi?” fece Giulia “Stronza lei” replicò Riccardo con rabbia.
    
    “Lei chi?”.
    
    “Ma che sei scema? Lei, lei!” indicando Lory con un cenno di testa.
    
    “Lei, lui, semmai”.
    
    Un ...
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