Racconto libero - l'oscuro ivÁn - parte 2 la soffitta
Data: 28/07/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Syren, Fonte: Annunci69
... lampo sto saltando giù dalle ripide scale del sottotetto.
Mi butto in strada e corro come avessi un cane rabbioso alle calcagna. Senza guardarmi indietro mi perdo fra le viuzze del centro fino a raggiungere il primo corso ampio che conosco. Mi oriento e, senza pause, continuo a rotta di collo fino alla stazione.
Arrivo ai binari con un fiatone da record, controllo velocemente gli orari dal tabellone e mi butto sul primo treno disponibile per Milano, senza preoccuparmi di fare il biglietto.
Mi levo il cappotto rimanendo in t-shirt, ansante come un animale vecchio, occhi dardeggianti, fradicio di sudori freddi e scosso da brividi, tento di riprendere fiato sul sedile, mentre i rumori ed il leggero movimento della carrozza mi indicano che stiamo partendo. Sono salvo.
Qualche vicino di posto mi osserva con aria sospettosa ed infastidita, devo avere un aspetto sconvolto.
Provo a chiamare Marco dal cellullare, ma non risponde e mi rendo conto che non saprei nemmeno cosa raccontargli, a parte piangere ed urlare. Ma cosa è successo?
Non riesco a raccapezzarmi, flash della nottata appena trascorsa vorticano nella mia mente e dettagli inquietanti più recenti si mescolano in un ...
... turbinio di ansie. Ho la nausea.
Mi alzo per non dare di matto in pubblico ed entro nel bagno più vicino, chiudo la porta ed inspiro profondamente a palpebre chiuse.
Quando le riapro mi si para davanti sullo specchio una visione che avrei evitato volentieri.
Sono pallidissimo, ombre scure segnano i miei occhi ed ho un’aria deperita, quasi malaticcia, segni di succhiotti e lividi mi costellano le braccia; con mani tremanti sollevo la maglietta e vedo che tutto il mio corpo è martoriato da macchie scure e segni di morsi, attorno ad un capezzolo si può notare proprio la corolla di una dentatura.
Il terrore m’invade completamente quando scorgo al collo un ematoma violaceo con due fori incrostati da sangue raggrumato.
La mia mente urla in preda al panico mentre unisce tutti i puntini di ciò che ho vissuto dalla sera precedente fino a stamattina: al locale la sensazione di essere braccato, i suoi occhi di ghiaccio colmi di magnetismo animale, il riflesso mancante nel corridoio, la casa colma di anticaglie, le sue mani bianche ed il suo odore ipnotizzanti, i suoi denti nascosti, il suo succhiare…
Dalle profondità oscure del mio cervello una parola inizia a prendere forma… “vampiro”.