Racconto libero - l'oscuro ivÁn - parte 2 la soffitta
Data: 28/07/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Syren, Fonte: Annunci69
... è piccola, costruita come una stanza open-space con due finestre alte dalle veneziane chiuse, fra le due un grande letto basso privo di spalliera, un angolo cottura anonimo di soli due moduli stretti, un tavolino con due sedie ed un piccolo corridoietto sulla destra, lungo meno di un metro che conduce al bagno e ad una porta chiusa.
La luce gialla che si accende rivela il medesimo fascino del suo proprietario. Il borsone mi cade a terra.
Sembra la cabina alternativa di una vecchia nave transoceanica. Una perlinatura parziale in legno verniciato di un grigio freddo contrasta con il resto del muro intonacato alla buona e ridipinto in color sangue di bue. Le pareti ospitano una vastissima e quasi soffocante collezione di quadretti, cornici ovali riccamente decorate, antiche fotografie in seppia raffiguranti personaggi in costumi tipici e diversi ex voto Sacro Cuore in metallo battuto.
I pochi mobili presenti sembrano recuperati, ma rinnovati con cura ed una nuova anima. Espongono moltissimi libri, tanti vecchi ed ingialliti, altri più recenti ma usati, svariate scatoline o statuette in terracotta li tengono fermi. Uno scrittoio ospita un candelabro, un mazzo di tarocchi spiegazzati, un’abatjour oscurato da un drappo porpora ed altri libri ancora.
- Iván… è stupenda! – balbetto io – Sembra uscita da un racconto… è molto meglio di una dimora principesca. -
- Sei tu ad essere stupendo come un principe, Tommaso. – mi sorprende lui alle spalle con voce mormorante ...
... sfilandomi il cappotto.
Sussulto per l’inattesa apparizione e le sue mani raffreddate dalla passeggiata notturna, ma lo lascio fare. Dopo averlo posato su una seggiola, mi cinge delicatamente i fianchi, appoggia il naso sul retro del collo, la sua fronte tocca la mia nuca, ed inspira profondamente facendomi rabbrividire da capo a piedi.
- Odori di buono…sei tutto da mordere. – cantilena, mentre un suo indice mi corre sulla schiena e si poggia sui miei glutei in attesa di un permesso.
Il suo accento straniero m’infregola e mi conduce in terre lontane. Mi volto verso di lui, sempre con le sue mani attaccate che accompagnano il mio movimento. Sono quasi alla sua altezza, mi guarda languido, ma indugia nel fare il primo passo.
Con un solo gesto mi levo la maglia larga e rimango a torso nudo. Lo bacio dolcemente sfiorandogli il mento ruvido con una mano e poi mi scosto nuovamente.
- Allora mordimi… - lo invito mostrandogli il collo.
Senza ulteriori indugi mi afferra la vita con un braccio, con l’altro mi sostiene la schiena alta e mi trattiene la testa reclinata. Non posso adoperare altro verbo se non “azzannare”, perché è quello che fa.
Morde proprio sopra il collare e sotto l’orecchio facendomi inspirare rumorosamente fra i denti stretti, ma subito lenisce con abbondante lingua e giochi di labbra umide. Mi abbandono a lui gemente, cingendogli le spalle e affondando le mani nella sua morbida chioma scura.
Risale velocemente leccandomi il viso e poi baciandomi ...