1. La caldaia difettosa


    Data: 27/05/2023, Categorie: Erotici Racconti, Etero Sensazioni Autore: pink_, Fonte: RaccontiMilu

    ... sembrano assistere alla scena e non hanno altro da fare se non continuare a sorridere. Ma il tecnico ha ancora voglia, ora è lui a proporre un nuovo passo di danza, le prende la mano, la aiuta ad alzarsi e l’accompagna al tavolo, lei ci poggia le mani sopra e si piega, che davvero niente c’è da spiegare nella dinamica splendida del sesso, è come conoscere un ballo e lasciarsi guidare dalla musica, permette signora? Danza ovina ad angolo retto, s’il-vous-plait. Ora, sì, lui si piazza dietro di lei, forse è al limite, forse è sul punto di esplodere ma le afferra comunque i fianchi e di nuovo le apre la fica col cazzo, entrando fino in fondo. È un valzer, che suona nelle orecchie, sempre più forte dio, che meraviglia dio, che mi prende, che cos’è questo calore nella pancia, questa smania fra le cosce che preme, che preme, che preme che preme che preme, i colpi, del suo corpo contro il culo della signora, quella sì che è musica, quel ritmo che è rabbia e dolcezza, i colpi di animali ballerini che si accoppiano, i colpi per farglielo sentire ancora più dentro, per farle male, dio, quel male è il dolore più bello del mondo, spaccami, sfondami, dammi fuoco in un’unica grande fiammata, godi per me, ti prego, godi di me, godimi dentro, godimi addosso, che solo adesso, io, mi sento viva. Un rantolo, un colpo secco poi un altro verso ad annunciare l’orgasmo imminente, giusto il tempo di tirarlo fuori e iniziare a schizzarle di bianco la schiena, sì, dai, che cazzo vuol dire ...
    ... umiliazione? Che cazzo c’entra adesso? Sborrami addosso perdio, fammi vedere quanto ti piace, maschio, sporcami di assoluto lurido piacere, perché questo mi accende, questo mi brucia da dentro, toccare un altro cuore, sfumarlo con il mio, respirare l’odore di un altro corpo, potrei vivere di questo, farlo tutto il giorno senza smettere mai. Di questo esplode ora la signora, con gli occhi chiusi e la mano a roteare fra le cosce mentre le gocce di sperma le scivolano sulle gambe, sporcandole anche i piedi, per questo urla, gode, mordendosi le labbra, se potessi, lo farei tutto il giorno questo maledetto bellissimo inferno.
    
    Poi, i respiri, spossati, che è come perdere quota, planare verso il basso, poggiare i piedi a terra, riacquistare lucidità con l’inesorabile lentezza della gravità, permettere al cuore di calmarsi, poco prima di esplodere e impazzire, è come sfiorare la morte, assaporarne l’apnea e ridere, timidamente, per averla sconfitta ancora una volta, ridendole in faccia. La temperatura si abbassa di colpo, gli amanti di fuoco tornano a essere solo una donna per bene e un bravo ragazzo, figli dell’evoluzione, sconosciuti fra loro, inopportuni a starsene praticamente nudi, l’una di fronte all’altro. “Mi scusi, ora avrei.. da fare.. dovrei.. sistemare..”. Sì, certo, è tempo di tornare a indossare la propria vita, lui raccoglie i pantaloni, in silenzio, si guarda attorno come a cercare qualcosa, forse la risposta alla domanda: che ci faccio io, qui? Mentre lei, ancora sporca di ...
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