1. La caldaia difettosa


    Data: 27/05/2023, Categorie: Erotici Racconti, Etero Sensazioni Autore: pink_, Fonte: RaccontiMilu

    ... animali in accoppiamento, sudati e rabbiosi, sconosciuti eppure incredibilmente intimi, vicini, occhi negli occhi, un respiro contro l’altro, meravigliosamente e indecentemente incastrati, pochi minuti dopo essersi stretti la mano. Il resto è una macchina sublime, di corpi in movimento e versi sconnessi, privi di qualsiasi lucidità, cos’è che diciamo davvero mentre scopiamo? Chi cazzo lo sa! Cantiamo il desiderio, urliamo la nostra sacrosanta voglia di essere vivi, se questo è davvero un vizio allora è il più bello che esista, scopami, ti prego, senza pensare a niente perché niente, adesso, è davvero importante. Il ragazzo continua a pomparla fra le cosce, tenendole spalancate con le mani, poi si piega e le mangia i seni, che bella donna, cazzo, che fica, cazzo, se anche è uno scherzo allora tanto vale a mettersi a ridere, fra i gemiti rabbiosi, anche le risate possono cantare il godimento. Ride il tecnico della caldaia, con ancora addosso la polo col marchio della ditta, ride e poi ringhia, sembra pazzo, sconnesso da qualsiasi lucidità, ora è solo un animale, una bestia affamata, che certe cose non si fanno, suvvia, che non siamo mica bestie, ma vaffanculo all’evoluzione, fanculo il giusto e lo sbagliato, ora siamo solo io e te, stringiamo un patto segreto e regaliamoci il piacere, fottimi bello mio, fottimi! A ritmo sostenuto, beata gioventù, a farle quasi male carezzandola dentro col cazzo, mentre le palle schiaffeggiano il culo, ancora un po’, rallentando appena per ...
    ... riprendere fiato, dando a quella strana donna la possibilità di proporre un nuovo scenario, uno sbuffo rabbioso a soffiare via i capelli e già si riparte. “Siediti” gli ordina in un nuovo scambio di ruoli, lui si accomoda sul divano e lei gli sale addosso, afferra il grosso cazzo e ci si impala sopra, con un lungo verso che ha davvero poco di elegante e raffinato, pare piuttosto il lamento di una donna selvaggia che ne vuole ancora e ancora. Ora è lei a dettare il ritmo, cavalcando quello sconosciuto, “Toccami le tette” e lui esegue, “Schiaffeggiami il culo, dai” e lui, quasi incredulo, accontenta in ogni cosa quella furia femmina sempre più irriconoscibile, le mani dietro la testa, la bocca spalancata, i gemiti strozzati di assoluto godimento, fa paura, sembra indemoniata. Ha fretta, fretta di godere, di bruciarsi in una grande fiammata, i seni le ballano imperlati dal sudore, le pantofole ai piedi, i capelli umidi appiccicati alla fronte. Ha così fretta che ora se lo sfila da dentro e si riaccovaccia fra le gambe del giovanotto, riprende a succhiarglielo ad occhi chiusi, come fosse sola con la propria passione, come avesse bisogno di sentirsi ancora più libera e ancora più porca, il sapore dolce del maschio mescolato a quello sapido della femmina, dio, che stronza meraviglia. Con la mano lo masturba e con la bocca lo ingoia, forse è uno scherzo, forse è davvero un film porno, di quelli assolutamente perversi, con quelle foto di suo marito e i suoi figli attaccate al muro che ...
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