La caldaia difettosa
Data: 27/05/2023,
Categorie:
Erotici Racconti,
Etero
Sensazioni
Autore: pink_, Fonte: RaccontiMilu
... ha ben poco di timido ma ancora così tanto di dolce mentre scivola lungo l’asta e va ad inumidirgli le palle. Il tecnico della caldaia gode di ogni singola cosa, prova a fare un azzardo e le mette una mano in testa, come a volerle dettare il ritmo, così facendo il turbante si scioglie e la cascata di capelli umidi che le cade sulle spalle le dà, improvvisamente, un’aria più selvaggia. Sarà forse per questo che ora lo guarda, dritto negli occhi, un solo istante per annunciare il prossimo passo della sua danza del piacere, ora che, dopo un’ultima leccata golosa, si alza in piedi e va a poggiarsi sul tavolo, solleva una gamba, spalancandosi, offrendosi e accarezzandosi le cosce lo invita a darle la sua parte, mio caro giovanotto, la prego, mi dica, non è che dopo il caffè le andrebbe un po’ di fica? Chissà come si chiama quel ragazzo fortunato, chissà chi è davvero e come è finito a fare quel lavoro dalle imprevedibili possibilità, quella ad esempio di alzarsi in piedi, col cazzo dritto a svettare fra le gambe, in casa di gente che neanche conosce, sotto l’occhio vigile di un uomo che in quel salotto ci passa le sue domeniche pomeriggio, due maschi a scambiarsi la vita, uno immobile, impresso sulla carta fotografica e l’altro libero di muoversi, accovacciarsi davanti a lei, quasi a replicare l’immagine precedente, ritrovarsi davanti agli occhi il sesso pulsante di quella strana signora, fresca di doccia e bollente di voglia, avvicinarsi, sentirne l’odore, aprire la bocca e ...
... iniziare a divorarla. Disperata ora sembra la donna, con ancora quelle pantofole ai piedi, mentre si lascia leccare dal tecnico della caldaia, persa in una meravigliosa dannazione, necessaria come la fame, come i vizi che si confondono coi desideri, leccami, succhiami, mangiami ancora, non so chi tu sia ma ora sono tua, appartengo alla tua lingua, lo voglio, ne ho bisogno. Il ragazzo si bagna la faccia, sguazza fra quelle cosce spalancate, che buon sapore che ha, che labbra rosse che ha, che pelle morbida che ha, dio, il piacere libero e animale di dare e ricevere, prepararsi all’inevitabile, imminente, scopata furiosa che arriva proprio ora, quando lei, quasi implorante, passa in un lampo dal lei al tu “Scopami, ti prego.. scopami!”. Esiste forse un uomo che riuscirebbe a tirarsi indietro di fronte a una donna come quella? C’è qualcuno che davvero resisterebbe alla voglia di staccarsi da quella fica colante, alzarsi in piedi, prendersi il cazzo in mano e piantarglielo dentro, sentendosi sciogliere, fondendosi l’uno dentro all’altra. Chissà chi è quel giovanotto, chissà se ha una donna o una famiglia, ora il resto non conta, il mondo là fuori pare essersi spento di fronte a quel meraviglioso spettacolo di passione carnale. I gesti si fanno frenetici, impacciati eppure assolutamente giusti, è una beatitudine disordinata, chissà chi l’ha inventata, chissà quale istinto, ora, lo porta a scivolarci dentro, poco alla volta, godendo l’uno dell’altra, liberi di essere solo e soltanto ...