La lettera - Racconti Erotici

La lettera

... voglio sperimentarla e, se tu stavolta mi aiutassi, potrei solo ammirarti come non ho saputo farlo ogni volta che lo meritavi.”

“Insomma, mi chiedi di riportarti a casa con me?”

“Sì, e di costringermi nell’angolo più buio della casa e della tua vita; starà a me ricostruire tutto, prima di ogni cosa me stessa, la convivenza con te, la compartecipazione alla tua vita e la devozione che una schiava deve al suo signore e padrone.”

“Adesso non dire imbecillaggini; non sono mai stato per mia moglie un padrone; se riesci ad essere moglie, è più che sufficiente. Alfredo, che ne facciamo di questo bellimbusto?”

“Ha sbagliato forte; ma sono convinto che, se avesse saputo che Sonia era tua moglie, non avrebbe fatto le sciocchezze che lo condannano; dagli un ruolo secondario e, se ha le doti che millanta, forse ti tornerà utile.”

“Dici che non è il caso di sprecare energie che possono tornare utili? Trovagli una collocazione, fagli abbassare la cresta e sfruttalo al meglio; quel che ricaviamo dal suo fallimento è già molto. Sonia, come la metti col tuo grande amore per lui?”

“Mi fai aiutare da qualcuno a curare le lacerazioni? Amore???? Non so declinare questa parola; non ancora; sono troppo vecchia per illudermi e troppo legata per costruirlo con altri che non sia mio marito; a lui un giorno potrò e saprò anche chiedere perdono; il resto è stupidità, fanciullaggine, presunzione, rancore. Quando ci riuscirò, avrò il tuo amore; fino ad allora, ti autorizzo a farmi infibulare o, se ti è più comodo, a comprare una cintura di castità … “

“Quella puoi indossarla, nella mente, solo se davvero torni indietro di dieci anni e ricominci dalle passeggiate sul lungomare; era lì che dovevi frenare l’istinto e cercare di capire; non sei affatto vecchia ed io sono ancora tuo marito, di fronte agli uomini ma anche di fronte alla coscienza; non dimenticare che ci ha sposato un prete.”

“Ho molto su cui riflettere; spero di essere in tempo … “