1. La lettera


    Data: 04/05/2023, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... assegni e cambiali; in piedi davanti alla scrivania, Alfredo sembrava dirigere le operazioni; la poltrona dietro la scrivania era girata di spalle e il ‘capo’ non si vedeva; ma c’era.
    
    “Nicola, guarda che non hai nessuna copertura per i debiti che hai distribuito in giro e che abbiamo rastrellato … “
    
    La comunicazione di Alfredo arrivò come un pugno nello stomaco ai due amanti speranzosi.
    
    “Lo so; ma, per questo, io speravo che il capo mi assegnasse qualche incarico che mi consentisse di risollevarmi e portare a termine progetti che sto coccolando da anni e che mi permetterebbero di decollare … “
    
    “In nome di che cosa ‘il cornuto’ dovrebbe venirti incontro?”
    
    La voce era venuta da dietro la poltrona e Sonia si era sentita gelare, riconoscendo quella di suo marito Giancarlo; barcollò anche fisicamente, rendendosi conto di colpo che si era fatta smantellare tutta per una speranza inutile; gli affari di suo marito erano proprio quelli contro i quali si scontrava adesso Nicola e l’espressione ‘il cornuto’ non era casuale, ma proprio quella che il suo amante usava riferendosi a Giancarlo; Nicola tentò di balbettare qualcosa; lo zittì.
    
    “Ci si rivede allora; ti sei divertito a sfondarmi?”
    
    Lui aveva fatto ruotare la poltrona ed ora si guardavano in faccia.
    
    “Ho dato a tutti e due quello che cercavate; tu hai preso tanto di quel sesso che avrai bisogno di mesi per rientrare in una normalità di funzioni; lui si piglia i calci in faccia che un cornuto sa dare quando ...
    ... perde le staffe!”
    
    “Sonia, che significa tutto questo?”
    
    “Che il tuo principale, il capo, insomma chi decide le vite tua e mia è mio marito ma anche il cornuto, come ti sei compiaciuto troppe volte a indicarlo parlando di lui; il cornuto adesso sventra tutti e due con le corna che credevamo di fargli; Giancarlo, hai deciso di vendicarti di questa imbecille che neppure sapeva di avere rifiutato la poltrona accanto a te, dietro la scrivania?”
    
    “Io non sono né giudice né boia; sono un imprenditore che fa affari; questa mezza cartuccia che hai scelto come amante non vale niente; i suoi progetti ora sono miei e una ragazza che conoscevo sa che nei progetti ci sguazzo con gioia, anche se non ha mai saputo che li faccio diventare ricchezza, potere, conquiste sociali; hai sputato su tutto questo e hai scelto la schiavitù al sesso; basterebbe quello che hai accettato e subito in questo edificio per dimostrare che non hai volontà.
    
    Non hai dignità, non hai personalità, sei una povera schiava di un imbecille senza nerbo che ti ha svenduto e fatto sottomettere a tuo marito, lo sono ancora, sai?, e a tutti i ragazzi che ho voluto importi; mi volevi cuckold? Ti ho guardato mentre ti facevi sbattere; mi facevi schifo; altro che essere felice del tuo godimento; quello non l’ho proprio visto; come sempre, non capisci un tubo; io non mi vendico; vi offro addirittura un lavoro, se ve la sentite di accettare … “
    
    “Che lavoro ci puoi offrire?”
    
    “Alfredo, c’è ancora spazio nella squadra ...
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