03 Allo sbando
Data: 13/03/2023,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Etero
Autore: Leo71, Fonte: RaccontiMilu
... irriconoscibile. Portava i tacchi, cosa che non le avevo mai visto fare, ed un tubino nero che la avvolgeva non lasciando nulla all’immaginazione. La gonna corta lasciava scoperte le sue gambe, lunghe e ben tornite. Un trucco un po’ forte con un rossetto di colore intenso, troppo per i miei gusti, ma faceva sesso solo a guardarla. Cominciai a sospettare che la serata sarebbe stata lunga ed intensa. Sbagliavo per difetto.
Le chiesi dove voleva andare ma fece molto la misteriosa, consegnandomi solo un pezzo di carta con un indirizzo che misi nel navigatore, quindi partimmo. Lungo la strada parlò poco, ma ci ero abituato. La sua gonna, o meglio la sua non gonna, mi distraeva assai. Le misi una mano sulla coscia ed iniziai ad accarezzarla. Risalii fino alle mutandine, poi sul suo sesso caldo. Si morse un labbro. Poi allungò una mano sul mio pacco per ricambiarmi il favore. Guidare concentrati non era così facile. Per fortuna l’autostrada era larga e sgombra a quell’ora.
Arrivammo e parcheggiammo. Come immaginavo, eravamo ad un club privè. – Non ci sono mai stato – Nemmeno io….. stammi vicino Pensai che sarebbe stato meglio parlarne un po’ prima, ma ormai era fatta. Entrammo.
Fummo accolti da una bellissima ragazza che, saputo che non conoscevamo il posto, ci illustrò dettagliatamente regole, zone, uso delle sale. Tutto come una cameriera che ti sciorina il menù del giorno. Io ero un po’ in imbarazzo, lo ammetto, e credo che Stefania lo fosse quasi più di me. Ma ...
... non l’avrebbe fermata nessuno, con quel suo impeto mosso da una rabbia che, purtroppo, secondo me nella vita le aveva fatto fare un sacco di cazzate. Mi prese per mano ed entrammo in sala.
La prima sensazione fu di avere tutti gli occhi addosso, o meglio… che lei avesse tutti gli occhi addosso, di uomini e di donne. Il locale non era ancora molto frequentato, forse per l’orario o perchè era un giorno infrasettimanale… comunque non eravamo soli e secondo me i pochi che ci osservavano dai loro angoli bui avevano fiutato che eravamo nuovi e tesi.
Il bar mi sembrò il primo posto buono per fermarsi e cercare di capire dove eravamo atterrati. Arrivammo al bancone dove ordinammo due mojito ed iniziammo a guardarci intorno. Lei mi stava appiccicata. Le luci erano molto basse e in quel piano c’era una pista da ballo rialzata con una serie di tavolini e alcuni divanetti in aree non molto illuminate ma che lasciavano vedere bene le sagome degli occupanti. In Pista ballavano alcune ragazze, due delle quali davvero notevoli. La mia attenzione fu catturata da una molto meno gnocca ma che si stava strusciando su di un tipo che le ballava accanto. La mano di lei scendeva spesso a toccare il pacco di lui che non perdeva occasione per sollevarle la gonna e massaggiarle il culo davanti a tutti. Se ne era accorta anche Stefania. Sentii la sua mano muoversi sul mio uccello che non reagì, forse perchè il bar era la zona più luminosa e mi sentivo come su di un palco. Eravamo ben ...