1. Intimo per signora


    Data: 11/03/2023, Categorie: Tradimenti Autore: HarrymetSally, Fonte: Annunci69

    ... audace” dissi sdegnosamente, e gli chiesi di sorreggermi mentre mi liberavo del perizoma.
    
    Lo fece con estrema delicatezza, sfiorandomi appena il fianco e offrendomi una mano per sostenermi.
    
    Fui percorsa da brividi che mi sollevarono la pelle ed inturgidirono nuovamente i miei capezzoli, maledetti loro!
    
    L’uomo se ne accorse, e afferrò al volo l’occasione di saggiarli con il palmo e con le dita. Dapprima vi fece scorrere i polpastrelli, poi il dorso dell’indice e del medio.
    
    “Sono davvero seni meravigliosi, così adatti alla nostra linea di clubwear! Mi creda, non tutte le donne possono indossare abiti di grande carica erotica, e conservare al tempo stesso grazia ed eleganza. Lei ha l’equilibrio e le proporzioni di una etoìle.”
    
    Con quei complimenti così sfacciati, eppure ancorati ad una logica professionale, aveva sapientemente disinnescato la mia indignazione, obbligandomi a stare al gioco.
    
    “Non è facile trovare un venditore che ami così tanto il proprio prodotto.”
    
    “Io amo il corpo della donna e qualunque cosa gli renda giustizia” rispose, continuando ad accarezzarmi i seni. Ormai mi si era seccata la gola.
    
    Mi erano rimaste soltanto le autoreggenti nere.
    
    “Crede che dovrei toglierle?” chiesi indicandole, con una remissività che mi sorprese.
    
    “No, l’autoreggente offre un delicato intrico di trasparenze, sfidando l’osservatore a vincere la resistenza del pizzo per poter scorgere la pelle.”
    
    “Mio Dio – esclamai – mai avrei pensato che dietro un ...
    ... abito si potesse celare tanta scienza!”
    
    “Come le dicevo, l’unica possibilità è offrire al cliente un’esperienza unica.”
    
    “Unica lo è di certo” risi, mentre la sua mano scendeva lungo i fianchi, accarezzava l’esterno della coscia e si spostava all’interno. Avvertii le sue dita sfiorare la mia sottile striscia di peluria e la morbida carne al di sotto di essa.
    
    “Oh” mi sfuggì dalle labbra, contro la mia volontà.
    
    “È bello vedere che anche tra donne di classe e cultura come lei c’è ancora chi ama conservare un po’ di pelo. Personalmente, trovo che conferisca un alone di mistero ed esalti le caratteristiche del vestito.”
    
    Era un commento molto diretto, quasi grezzo, eppure mi lusingò. Mi abbandonai un po’ di più al suo tocco, schiudendo leggermente le cosce. Contro ogni mia previsione, il venditore non ne approfittò. Al contrario, ritrasse la mano e si allontanò di un passo.
    
    “Mi faccia vedere come le sta” disse.
    
    Il languore che mi si era insinuato dentro era difficile da ricacciare indietro, ma mi sforzai di fare quanto chiedeva, senza rendermi conto che gli avevo obbedito ancora.
    
    Armeggiai con quell’abito strettissimo persino per me, ma devo ammettere che il risultato fu intrigante.
    
    Le trasparenze e i tagli generavano un tortuoso intreccio tra pelle nuda e tessuto, rispettando alla perfezione le curve del mio corpo con un risultato, senza falsa modestia, da mozzare il fiato.
    
    “Come sto?” dissi infondendo alla mia voce una falsa insicurezza mentre sfilavo ...
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