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        Vacanza al Sud – capitolo 3 –
 Data: 20/07/2018, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Autore: Mr.Goodbye, Fonte: RaccontiMilu
 ... fermo. “Noooo…” È un attimo. Mi libero dei vestiti e mi metto dietro di lei. È indubbio che sia una bella ragazza e attiri sguardi come api sul miele. Le appoggio una mano in fondo alla schiena, facendola piegare ancor di più. Tutto il suo sedere è esposto. La sua fighetta rosa, morbida e depilata è esposta e sembra pulsare. Le faccio aprire le gambe. “Vuoi che ti tratti male?” Gira il viso e mi guarda con quei suoi due occhioni da cerbiatta pieni di voglia e desiderio. “Sì…” Con una mano le accarezzo lentamente la schiena come si fa con un purosangue. “Vuoi che ti faccia male?” “Sì…” La mia mano sale fino alla base del suo collo, e poi scende, sfiorando la sua pelle e regalandole un brivido di piacere. Il contatto si interrompe per un lungo istante prima che la mia mano la colpisca direttamente sul sesso. “Aaaaaah!” Grida e sussulta, per la sorpresa e per il dolore, e si lascia andare ad un urletto che, lo ammetto, ha un effetto notevole su di me. China il capo e sento la sua voce carica di puro erotismo. “Ancora…” La colpisco ancora. Ogni volta l’impatto della mia mano sul suo sesso è accompagnato dallo sciacquettio dei suoi umori abbondanti che colano. “Ahi!” La sua voce, con quell’inflessione tra dolore e piacere, è estremamente seducente ed eccitante. Alzo la mano e la ... ... colpisco un’altra volta. “AH!!” Forse questa volta ho esagerato, ma lo spettacolo è incredibile. Le sue natiche, rosse, il sesso che cola e la sua voce seducente… È un attimo. Entro dentro di lei con un unico affondo e mi fermo solo quando mi sento ben saldo nella sua carne. È una sensazione unica e la ragazza, alla penetrazione, spalanca la bocca in un grido silenzioso. L’asfalto sparisce veloce sotto la mia auto, mentre percorro l’autostrada verso casa. Ho ancora la sua voce, i suoi sospiri, i suoi gemiti nella mente e il suo profumo nelle narici. Dal momento in cui l’ho presa, facendola mia, il tempo si è fatto privo di significato e tutto ha perso dettagli e contorni. Quello che importava era il suo piacere, il suo sguardo soddisfatto, felice, appagato. È stato un amplesso animalesco, violento e impetuoso. Quando mi diressi verso quel piccolo paese nel pomeriggio di venerdì non mi aspettavo certo tutto questo. È stata una strana e surreale sorpresa che ricorderò a lungo. Mentre guido, con l’autoradio che suona un pezzo dei Guns in sottofondo, penso al suo viso, appagato e soddisfatto, mentre si addormentava sulle mie gambe. Non l’ho più vista. Trovai un biglietto vicino al mio telefono, unica prova tangibile che non avevo sognato tutto. Le vacanze sono finite. È ora di tornare alla quotidiana realtà.