Vacanza al Sud – capitolo 3 –
Data: 20/07/2018,
Categorie:
Erotici Racconti,
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Etero
Autore: Mr.Goodbye, Fonte: RaccontiMilu
... dei migliori film di Hollywood. Scaccio questi pensieri con un sorriso divertito, ma quasi mi prende un colpo quando apro la porta. Lei è lì, davanti a me, in piedi, con quei suoi occhi furbi da cerbiatta che mi guardano.
“Tu qui? Cosa ci fai?”
Un’accoglienza delle migliori…
“So che domani vai via e non avrò altra occasione per ridarti queste…”
Allunga la mano e mi porge le mie scarpe, quelle scomparse. Scuoto la testa. Indossa gli shorts del primo giorno e una maglietta bianca con una vignetta spiritosa. Non posso non chiedermi cos’indossi sotto.
“Perché me le hai rubate?”
“Perché cercavo di attirare la tua attenzione… e la scusa di rivederti.”
“Scusa?”
“Sì. In questo paesino mi conoscono tutti e tutti mi trattano con i guanti, come se fossi una bambola di porcellana che rischia di rompersi…”
“E io che c’entro in tutto questo?”
La vedo arrossire e la trovo ancora più attraente. Vorrei farla mia qui e ora, ma non si può. Forse.
“Tu non mi conosci. Non sai nulla di me, però mi sei piaciuto da subito. Ho pensato che… rubandoti le scarpe ti saresti arrabbiato e non mi avresti trattata con i guanti…”
La guardo. Non so cosa pensare e dire, le sue parole mi lasciano perplesso. È la prima volta che mi trovo in una situazione del genere e mi chiedo…
“Chi mi dice che non sia tutta una presa in giro o un brutto scherzo?”
“Nessuno. Hai solo la mia parola. E il fatto che abbia cercato di attirare la tua attenzione in tutti i modi…”
Sospiro. ...
... La sua logica è innegabile.
“Ti assicuro che la mia attenzione l’hai attirata a dovere… anzi, l’hai proprio catturata!”
Sorride, guarda oltre le mie spalle, dentro la camera.
“Mi fa piacere. Allora che ne dici di farmi entrare?”
Ripenso a quanto detto dal cameriere e credo che farla entrare possa essere una pessima idea. Dovrei darle la buonanotte, mandarla a dormire e chiudere queste vacanze. Esito.
È lei a rompere gli indugi. In un attimo mi getta le mani sul petto e mi travolge. Il suo profumo mi riempie le narici, il calore del suo corpo mi avvolge e le nostre labbra si cercano, avide. Con un gesto veloce do un colpo alla porta e la chiudo alle nostre spalle. Le sue mani si muovono veloci e fameliche sul mio corpo, cerca i pantaloni, cerca me. Sono travolto dalla sua foga e indietreggio. Non mi sottraggo al suo contatto, non posso, non ne ho la forza, cerco solo il tempo di riorganizzare le idee. Non me ne lascia il tempo.
Capitomboliamo sul letto e ci separiamo.
“Prendimi.”
Fatico a non ascoltare l’erezione che lei ha scatenato. Si toglie la t-shirt, scoprendo quei piccoli, sodi seni abbronzati coi capezzoli dritti e così invitanti.
“Prendimi, ti prego. Prendimi da farmi male.”
“Non credo sia una buona idea, sai?”
Mi alzo raccogliendo la sua t-shirt e mi avvicino alla porta. Sto facendo la cosa giusta, mi dico, ma lo sforzo è enorme. Lei si alza di scatto dal letto, mi raggiunge e mi strappa la maglietta dalle mani. Mi guarda dritto negli ...