1. Vacanza al Sud – capitolo 3 –


    Data: 20/07/2018, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Autore: Mr.Goodbye, Fonte: RaccontiMilu

    ... occhi mentre resta lì in piedi, con quei due seni scoperti e così invitanti. Mentirei se dicessi che non mi fa effetto. La guardo e le sorrido.
    
    “Forza, copriti e torna a casa.”
    
    “E se non lo faccio?”
    
    Mi guarda con aria di sfida, dritta e impettita davanti a me.
    
    “Chiamo il proprietario e ti faccio venire a prendere.”
    
    Un attimo dopo il rumore secco della sua mano contro la mia guancia risuona nell’aria. Sento la rabbia salirmi al cervello.
    
    “Che cazzo fai?!”
    
    Mi trattengo e la fisso, alterato e sorpreso. Le renderei volentieri il servizio.
    
    “Non lo faresti. E penso che tu sia gay se non mi vuoi scopare.”
    
    Sto per mettermi a ridere, quando vedo la sua mano partire, pronta a colpirmi ancora. Questa volta non mi lascio sorprendere e le afferro il polso prima che possa toccarmi. La spingo indietro.
    
    “Direi che non è il caso di esagerare ed è il momento dei saluti.”
    
    “Finocchio!”
    
    Senza perdere tempo mi salta addosso e cerca di colpirmi ancora. Come poco prima, le afferro il polso prima che possa colpirmi. Ci prova con l’altra mano. La spingo contro il muro, portandole un braccio dietro la schiena facendola girare su se stessa. Non voglio altre sorprese e la blocco lì, faccia e capezzoli contro il muro.
    
    “Forza, prendimi! Qui mi trattano tutti con i guanti. Io voglio essere presa, scopata!”
    
    “Sei una bambina viziata, ecco cosa sei!”
    
    Prova a ribellarsi, a liberarsi, ma io la tengo ferma con un braccio piegato dietro la schiena sfruttando il mio ...
    ... peso. Il suo profumo mi riempie le narici, il suo calore mi avvolge. Sono sicuro che senta l’erezione che mi provoca contro le sue natiche.
    
    “E a te non piacciono le ragazze!”
    
    Si ribella ancora, cerca di colpirmi con il tallone, ma ottiene ben poco. Spingo il mio ginocchio tra le sue gambe. Non può più muoversi. Il tono della sua voce è provocatorio e irritante. Siamo in stallo. Io lo so, lei lo sa.
    
    “E adesso che fai?”
    
    Basta remore, giochiamo. Spingo il mio ginocchio verso l’altro, contro il suo sesso. La sento sussultare.
    
    “Adesso, signorina, vediamo se godi davvero ad essere maltrattata.”
    
    Con un colpo secco la mano libera le colpisce un gluteo riempiendo la camera con un bel suono pieno e la ragazza si lascia scappare un urletto. Le stringo la natica, soda e piena, nella mano e la costringo a muovere il bacino contro il mio ginocchio. Appoggia la fronte al muro e la sento sospirare.
    
    “Forza, strusciati.”
    
    Non dice nulla, ma sento i suoi muscoli, delle cosce così come della schiena, iniziare a lavorare. Il suo sesso sfrega contro la mia gamba. La mia erezione è potente in questo momento. Vederla contrarre e rilassare i muscoli per muoversi contro di me è uno spettacolo che lascia senza parole. La mia mano scivola sulla sua pancia, si infila tra i suoi addominali e la parete. Devo sfruttare i momenti in cui spinge indietro il bacino per riuscire a muovere la mano come voglio. È una gran fatica, è vero, ma solo così riesco a slacciarle gli shorts senza ...
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