La palestra, la doccia e la… 3 (...ma basta docce)
Data: 19/07/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Megaciccio, Fonte: Annunci69
... sapienza accumulata negli anni. Gli stuzzico l’intestino e la prostata come so che gli uomini sanno apprezzare.
“Antonio, basta, sto per venire. Sto per venire.” Forse si aspetta che mi sposti, ma non sa che non sto aspettando altro.
Continuo a pompare il suo cazzo con ancora più passione. Le mie dita aumentano l’intensità.
“Oddio, vengo vengo!!!!! Si!!!! Vengoooo!!!!!!!!!”
Gli schizzi della sua sborra mi invadono la bocca, sento il palato travolto ed il cavo orale inondato. È buona, calda e invitante.
Ingoio tutto quello che posso per non sprecare neanche una goccia di quel prezioso nettare di giovane orso in calore.
Marco continua a spingermi il cazzo in gola preso dalla furia dell’orgasmo per raggiungere il più alto picco possibile di piacere e sfruttare il caldo abbraccio della mia gola. E io lo lascio fare bevendo e saziandomi del suo godimento.
Continuo a succhiarlo finchè non sento che ormai ha esaurito il suo piacere.
Lo guardo ed ha un sorriso stordito che mi rende orgoglioso di aver fatto godere quell’uomo ancora acerbo.
Lo bacio appassionatamente ancora una volta.
Poi gli do uno schiaffetto su una natica e gli dico: “vai in bagno a sistemarti. Tra poco torna Stefano. Intanto faccio arieggiare la stanza che l’odore di sborra qui dentro deve essere ...
... stordente”
Ridiamo entrambi.
“Ah, aspetta” aggiungo. Rovisto tra le mie cose cercando di non sbattere dappertutto con il mio cazzo ancora barzotto. Gli passo un mio biglietto da visita. “Dalla settimana prossima sono nuovamente da solo. Chiamami”, gli dico facendogli l’occhiolino.
I suoi occhi luminosi sono sufficienti a farmi capire che lo farà certamente.
Apro le finestre, mi sistemo e dopo pochi minuti suona il citofono.
Alzo il ricevitore e senza dire nulla sento una voce: “sono io”
Apro a mio figlio.
“Marco è un attimo in bagno. Ma quanto ci hai messo? Pensavo ti fossi perso….”
“La pizzeria all’angolo è chiusa per turno” mi fa.
“Accidenti, è vero! Non ci avevo pensato! Quindi cosa hai fatto?”
Sono andato a quella verso il centro, che so ti piace tanto. Anche se ci vuole un po’ di più.”
“Grazie Stefano, sei stato un tesoro!”
“Piuttosto” aggiungo mettendomi una mano in tasca “ho trovato le tue chiavi. Erano in cucina, sul tavolo vicino la frutta”.
“Ma non è possibile!!” mi dice sbalordito, “sono certo di averci guardato!!”
“Sei il solito sbadato” controbatto un po’ canzonatorio.
I biscotti, la pizzeria, le chiavi: non è bello mentire così spudoratamente al proprio figlio… Ma in fondo dovevo fare merenda anche io!!!
Ti è piaciuto il mio racconto? Scrivimi e raccontami perché.