1. La palestra, la doccia e la… 3 (...ma basta docce)


    Data: 19/07/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Megaciccio, Fonte: Annunci69

    ... Fa un mezzo passo indietro, come se volesse fuggire via e mi affretto a dirgli, con la voce più calma e rassicurante che posso: “Non fare cazzate. Ormai sei qui. Cosa pensi di raccontare a Stefano se te ne vai ora? Non succede nulla. Entra e studia, come avevi in programma di fare.”
    
    Mi sposto di lato per fargli strada mentre con una mano cerco di indicargli la strada.
    
    Vedo la sua gola contrarsi. Poi si fa coraggio ed entra.
    
    “Stefano è un attimo in bagno, arriva subito. Vieni, accomodati in sala”
    
    Gli faccio strada e giunti nella stanza gli indico la sedia a capotavola dove potersi sistemare. Lui posa lo zaino per terra, si siede e inizia a tirare fuori libri e matite.
    
    Lo osservo incuriosito e con un mezzo sorriso mentre muove quel corpo robusto e rotondo che tanto mi intriga. Per fortuna è caldo; indossa solo dei pantaloni ed una camicia con i polsini rigirati fino al gomito. Dalla scollatura che scende a V al centro del suo petto si vedono i bellissimi peli neri che gli valorizzano anche i grossi avambracci. La scura barba corta e incolta si unisce ai capelli corti a spazzola incorniciandogli le guance. È proprio un bel ragazzo.
    
    Lui, vistosamente imbarazzato prima guarda solo il pavimento, poi fissa un punto impreciso sulla superficie del tavolo.
    
    “Conosci Stefano da molto tempo?” chiedo cercando di rompere il ghiaccio.
    
    Scute velocemente la testa a destra e sinistra, un po come fece alla fine del nostro ultimo incontro.
    
    “N-no. Da poco.” dice con la ...
    ... bocca secca e impastata, “ci siamo conosciuti all’università. Io abito in città da poco. Da circa...quella volta lì...”
    
    “Ah... ok, ho capito.” Si, ora capisco molte cose.
    
    Poi una domanda riempie la mia testa e chiedo sottovoce: “ma voi due…. fate cose?” Il mio volto non nasconde il dubbio che mi assale.
    
    “No, no, ma che dice. Per favore, lui non lo sa. Nessuno lo sa!!!” mi risponde con voce tremante.
    
    Sento la porta del bagno aprirsi in fondo al corridoio.
    
    Mi sbrigo a sussurrargli un “non preoccuparti, è un segreto tra noi” e mio figlio varca la porta della sala: “ciao Marco, tutto bene?” chiede all’amico.
    
    Marco è rosso paonazzo e impacciato “si, si. Grazie.”
    
    “Ohi, ma che hai? Sei venuto di corsa?”
    
    “No, è colpa mia” intervengo, “sai come sono inquisitori i genitori quando conoscono gli amici dei figli!” dico cercando di allentare la tensione, “ Ma non preoccuparti, non mi ha rivelato nulla di compromettente! Ahahah!!!!”
    
    “Dai, ora voi studiate e io cerco di finire il report per il capo, così è contento anche lui”
    
    Ognuno inizia ad essere preso dal suo lavoro.
    
    Io batto tasti sulla tastiera del notebook, loro leggono brani dai libri di testo, prendono appunti, rielaborano le idee.
    
    Ogni tanto mi fermo, faccio qualche pausa, risistemo qualcosa per la casa e poi torno a lavorare. Ma soprattutto guardo lui, il mio orsetto, Marco. Si, perchè ora so il suo nome, e potrò urlarlo mentre nelle mie serate solitarie mi masturberò sognando di scoparlo.
    
    Lui ...
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