I dolorosi piaceri di Roberta e Marco / seguito
Data: 23/01/2023,
Categorie:
Erotici Racconti,
Cuckold
Racconti Erotici,
Autore: aldebrando1, Fonte: RaccontiMilu
... lei.
Accese l’abatjour sul comodino e mosse le braccia di quel tanto che giudicò fosse sufficiente per svegliarlo.
“Scusa amore, ti ho svegliato!” disse facendo le fusa.
Lui la guardò con lo sguardo di chi ha dimenticato il brutto e ricorda solo il bello. La baciò sulle labbra e fu come dare un pezzetto di bistecca ad una tigre. Lei gli aspirò la lingua tra le proprie labbra e ci giocò succhiandola sino a che un lampo di luce le illuminò lo sguardo: aveva sentito che la grossa lumaca si era fatta un po’ più consistente di prima. Gli lasciò la lingua e, baciando i suoi pettorali prima e gli adddominali poi, scese a riservare lo stesso trattamento al suo uccello barlonzo. Lo faceva con dolce passione, ma non gli faceva sconti, succhiando con forza e facendolo schioccare fuori dalle proprie labbra, strappandogli ogni volta un gemito. Appena lo ebbe fatto diventare duro come uno di quei frutti di alabastro che si vedono nelle case di lusso, si dedicò a leccarlo con deferente amore. Quando poi le sembrò di averlo preparato a puntino, lo imboccò e, lasciando che la sua chioma bionda gli solletticasse gli addominali contratti, avviò un convinto su e giù con testa. Aveva già deciso che l’avrebbe bevuto tutto, sino all’ultima goccia.
“Fermati ti prego!” articolò lui ansimando e mettendole le mani attorno alla testa, “non è lì che voglio godere amore!”.
Lei lo guardò da sotto, sorridendogli, mentre ancora aveva tra le labbra la sua cappella violacea. Sapeva che non ...
... poteva deluderlo. Si sistemò sdraiata accanto a lui, le cosce belle aperte:
“Vieni amore, viene a prendere quello che è solo tuo, a lasciare te stesso dove solo a te è consentito farlo! Però… ti prego… con dolcezza, come solo tu sai fare!”
“Fa tanto male?” chiese lui sornione indicando con lo sguardo il buchetto.
“Non hai idea… ci è passato un treno stamattina!” rispose lei sorridendo.
“Ben ti sta!” concluse lui divertito, mentre lei gli mostrava la lingua. Poi lui fu dentro di lei e la scopò a lungo, mentre lei lo baciva, lo mordeva, lo graffiava. Le loro menti erano colme di immagini molto poco convenzionali per una normale coppia sposata, ma certamente molto eccitanti, mentre i loro corpi si intendevano alla perfezione, si incastravano come pezzi appositamente costruiti al tornio. Lui era in estasi; lei a momenti sentiva un male cane al sedere e l’attimo dopo un’ondata di piacere la attraversava risalendole dal ventre alla fronte. Quando il cazzo ancora duro si ritirò portandosi dietro il gorgogliare del seme di cui l’aveva riempita, il corpo di lei era fremente e ribolliva come una caffettiera, mentre lui era sudato fradicio.
Erano felici, di quella felicità completa che dura solo attimi, ma che vale già da sola il senso di un’intera vita trascorsa insieme.
Quella cosa che lei già da prima voleva chiedergli… era il momento giusto per farlo.
“Amore, ti volevo chiedere una cosa… che non mi hai mai detto”
“Dimmi Roberta”.
“Mi chiedevo, ecco, quando sei ...