1. I dolorosi piaceri di Roberta e Marco / seguito


    Data: 23/01/2023, Categorie: Erotici Racconti, Cuckold Racconti Erotici, Autore: aldebrando1, Fonte: RaccontiMilu

    ... suo controllo nel dettare i tempi del sesso. Quando era entrata in quella camera, sfilandogli davanti accanto alla porta aperta, lui si era lasciato prendere per mano e condurre accanto al letto. Semplicemente, guardandolo con lo sguardo più porcello di cui era capace, lei aveva lasciato che l’accappatoio cadesse a terra, sollevando le braccia sopra la testa, a sbattergli in faccia tutto quel bendiddio.
    
    L’effetto che ottenne fu quello atteso: per un attimo imbambolato, neanche si accorse che lei, con una spinta sui pettorali, lo aveva fatto cadere sul letto. In un istante gli salì a cavalcioni e, come una furia gli aprì la camicia e, mentre gli mangiava i pettorali gonfi dei manubri che lui di certo aveva fatto poco prima di fare la doccia e vestirsi, gli slacciò i pantaloni e glieli sfilò dal basso. Si e no un minuto ed erano già entrambi nudi e lei aveva già quasi finito l’opera “orale” di motivazione sul “salsiccione”.
    
    “Scusa tesoro – disse lei guardandolo da sotto mentre copriva quello scettro di carne con un condom– abbiamo solo 21 minuti, diamoci dentro!”.
    
    Fu da lì che le cose presero una piega diversa. Lui si tirò su, la prese per le spalle e la fece volare distesa sul letto. In un attimo le fu sopra con il proprio corpo. Si dedicò con passione alle sue tette, che evidentemente già dalla sauna l’avevano acceso parecchio. Lei gradiva e mugolava. Poi si dedicò alle sue labbra, che baciò a lungo, al suo collo, alle sue orecchie. Un attimo e quella lingua ...
    ... saettante se la trovò tra le gambe, a spazzolarle le grandi labbra. Era sua intenzione protestare… che non c’era tempo per fare tutto tutto, che la mettesse a pecorina facesse quello per cui lei era venuta da lui! Ma intanto con la bocca aveva sapientemente preso possesso del suo clitoride e lei riusciva solo a genere ed ansimare. I minuti passavano, cominciava a sentire un gran caldo… un formicolio diffuso dentro la pancia….
    
    “Cazzo tesoro, sto per venire… o sono io che sono particolarmente in giornata, o sei tu che sei proprio bravo…”
    
    Lui la guardò con il sorriso più compiaciuto che lei avesse mai visto, risalì veloce a baciarla e, guidandolo con la mano, appoggiò l’uccello eretto sulla fessura fradiciata di saliva ed umori. Lei, sentendolo entrare, cacciò un secco “No cazzo Joahn! Nella fica no ti abbiamo detto”. Si divincolò di quel tanto che fu sufficiente a far uscire per un attimo l’invasore dalla propria intimità. Ma lui non si arrese: incollò le sue labbra su quelle di lei e, mentre con una mano le teneva bloccate entrambe le mani sopra alla testa, con l’altra riportò il suo attrezzo in posizione. Non fu facile dal momento che lei si divincolava, mentre mugolava disperata, ma l’uccellone dell’uomo ritrovò l’entrata e cominciò a farsi strada dentro di lei.
    
    Non furono le parole di lei, con le quali lo implorava di smetterla a fermarlo, né le sue curate mani che spingevano con inutile disperazione contro i suoi pettorali… fu l’accorgersi che gli occhi di lei si stavano ...
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