La Caduta. Oltre il Confine. Naufrago, cattura e fuga.
Data: 18/10/2022,
Categorie:
Sensazioni
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... Fondatrice laggiù. L’uomo sorrise. Mi allungò la reliquia. -L’ho custodito. Volevo tenerlo, ma… non credo sia una buona idea.-, confessò. Annuii. Non aveva la minima idea di quanto avesse ragione e paradossalmente neppure io. -Grazie. Che gli Dei ti accompagnino.-, dissi. Improvvisamente, un grido squarciò la notte. -Andate! Non so chi sia, ma andate!-, esclamò l’uomo. Io e Vera ci affrettammo verso il pertugio, oltre di esso vi era, in lontananza, il molo. E la barca ivi ormeggiata pareva attendere solo noi. Salimmo a bordo. Sciolsi le cime. Non pensai di essere con quella donna, solo in parte mia alleata e non ponderai la mia prossima mossa, o le scelte a venire. Poiché, alla luce di una luna piena, tra urla e grida d’allarme, mi accorsi dell’inevitabile realtà. Qualcuno, qualcosa era giunto là, sull’avamposto degli eredi di Cassius, un’entità che pareva sfuggita agli incubi più oscuri. -È lei…-, sussurrò Vera. Triplicò gli sforzi affinché la barca lasciasse in fretta la riva. -Lei?-, chiesi io. Mi gettò un remo. -Rema! Rema! Dobbiamo andare!-, esclamò. Sul suo volto vedevo un’emozione nuova. Paura. Paura e timore. Una prima assoluta. Era contagiosa e mi affrettati a eseguire mentre il cuore batteva forte per la paura. Quando fummo lontani abbastanza, la vidi. Emerse dalla barricata, la luce della luna la illuminava quasi ...
... ne fosse stata figlia. Il cappuccio era scivolato sulle spalle, scoprendo il capo. Capelli neri incorniciavano il nero volto, nero come la tenebra più fitta, gli occhi verdi come smeraldi dall’Ade. Il sangue che la lordava pareva nero sul nero del suo incarnato. La lama che aveva in pugno… Quella mi colpì particolarmente. Sebbene non potesse raggiungermi, sentii la paura stringermi con dita gelide il cuore palpitante in petto. Sapevo che mi aveva visto. -Chi è?-, sentii la mia voce chiedere. -Una demone. Un terrore infernale. Il male che la Stirpe ha come idolo, demiurgo e signora. Una guerriera la cui lama ha strappato vite a decine di migliaia.-, mormorò Vera. Anche la sua voce pareva soffocata, quasi che non riuscisse a parlare o a esprimersi. Io mi volsi verso di lei. -Cosa possiamo fare?-, chiesi. Lei non parve pensarci. -Rotta verso il mare aperto. Tieni il nord-est. Segui la stella chiamata Sulia. In breve tempo arriveremo su un’altra isola.-, disse. -Come lo sai?-, chiesi io. Vera non rispose. Non subito. -Questi luoghi per te sono luoghi del mito, ma non lo sono per me, né per lei.-, sussurrò. La risposta originò solo più domande e io mi limitai a remare, mentre Vera, mostrando capacità marinare che mai avrei sospettato in lei, dirigeva la vela a cogliere la brezza notturna e indirizzava la nave verso la rotta scelta.