1. La Caduta. Oltre il Confine. Naufrago, cattura e fuga.


    Data: 18/10/2022, Categorie: Sensazioni Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... armi, almeno così pareva, mi fissava. Mi alzai. Estrassi la lama. -Ferma! Stai ferma!-, protesi il braccio armato verso di lei. -Tu non sei un assassino, Alexander.-, rispose Vera, avanzando. -C’è una prima volta per tutto, dicono.-, risposi. Ero stufo, così mortalmente stufo. -Non per questo.-, replicò Vera Nemlia, -Non lo vuoi.-. -Cosa ne sai?! Lo sai cosa voglio? Voglio che questa lama dannata sparisca dall’esistenza!-, ruggii io, -Voglio che venga fusa! Voglio che scompaia, che non sia mai esistita, così che tutte le morti avvenute a causa sua…-, il dolore mi strinse la gola, impedendomi di continuare. Chiusi gli occhi, li riaprii. Era ancora tutto vero. Troppo vero. -Vorrei che finisse! Ne valeva la pena, Vera? Ne valeva la pena? Questo pezzo di metallo valeva quelle vite? Valeva la sua?-, indicai Fatma, -Valeva quelle dei tuoi uomini?-. Nessuna risposta. Continuai, incurante, inarrestabile. -Quanti altri? Tutta Fez? La guerra civile nell’Impero? Allora? Quanti altri? Quanti ancora?!-. Alzai la Prima Lama al cielo, stanco e svuotato. Aveva ancora senso vivere? -La vuoi, Vera Nemlia? Allora eccotela! Avanti! Vieni a prenderla! Forza! Non mi dirai che la prima servitrice di Aristarda Nera ha paura di un ragazzo senza addestramento militare!-, risi senza allegria, stanchissimo. Se mi avesse attaccato avrebbe vinto. -Allora? Cosa stai aspettando, donna? Vieni a prenderla!-, la esortai. Lei scosse il capo alzando le mani in un gesto di tregua. -Io non la prenderò da te in ...
    ... questo modo, Alexander.-, disse. La fissai. -Come sarebbe? Non era quello che volevi? La fine della guerra civile. Chi ha questa reliquia stringe nel suo pugno il fato dell’Impero, non è così?-, chiesi. -Sì. Ma non la voglio, non così.-, rispose Vera, fissandomi negli occhi. -Aristarda ti ha mandato a prenderla, no?-, chiesi, confuso più che furioso. -No. La mia signora voleva che tu venissi riportato indietro, e voleva la lama, ma sono convinta che non volesse la tua morte affinché io recuperassi quell’arma.-, disse la bionda. -Beh, guardati attorno! Quanti ne sono morti per questa?-, chiesi, -La tua signora è responsabile di queste morti, come anche Septimo. Come forse anche io.-. -Sì.-, ammise Vera Nemlia con voce calma, -Ma ciò non toglie che io non ti prenderò quell’arma. Ti fu affidata, vero?-, chiese. Io sbattei gli occhi. Annuii. -Da Socrax.-, ammisi, -Dal mio mentore.-. -Socrax fu anche il mentore di Aristarda. E per me, fu un fratello.-, la mano di Vera scoprì la spalla sinistra della sottoveste. C’era un tatuaggio. Aguzzai la vista. Un Tantō. -Non è possibile.-, mormorai, comprendendo. -È così. Socrax era uno di noi. Un Justicar. La nostra fratellanza si batte contro la Stirpe da secoli. E ora, lo scontro finale si avvicina. E quella lama è il perno dello scontro.-, spiegò Vera, -Chi brandisce quella lama, decide il destino dell’Impero, hai detto bene. Ciò che non sai è che se a farlo sarà la Cerchia, il mondo non conoscerà pace.-. -E darla a te sarà più saggio? ...
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