Il capufficio 1 - Racconti Erotici

Il capufficio 1

... puoi essere così disumano … “

“Guarda che ce l’ho ancora, la gabbietta; la chiave è ancora al tuo collo … “

“Ti imploro, in ginocchio, fammi ammazzare, concedimi almeno questo sprazzo di umanità.”

“A quella che si è fatta ingravidare dal maiale sotto i miei occhi?”

Non avevo argomenti; ma la visone del mio futuro mi terrorizzava; a venticinque anni vedere davanti una vita da puttana non è l’ideale, oltretutto perché lo avrei fatto per scontare una colpa senza guadagni né piacere; poi il dubbio si affacciò come una scudisciata.

“Luciano, ti prego dimmi che non saranno colpite anche le mie sorelle, mia madre, mio padre … “

“Tuo padre è un galantuomo e mio padre lo ha sempre stimato; anche in questo caso ha preso le sue difese; stanno per emigrare in Spagna; l’ha suggerito don Cosimo; la loro presenza in paese è diventata incompatibile; mio padre li aiuterà a espatriare; ti ringraziano anche loro, per questo; ma non vogliono vederti mai più.”

“Mio dio, che ho combinato! … “

“Lascia stare Dio; è la tua figa che lo ha combinato questo casino; e non hai ancora visto tutto!”

“Luciano, sei diventato disumano; che ti è successo?”

“Che una troia si è rivelata troppo tardi per cacciarla; che sono stato costretto a scegliere la giustizia alternativa; che sono diventato un vendicatore, da uomo di pace che ero; tutto grazie a te; Dio non c’entra!”