Il capufficio 1
Data: 09/09/2022,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... cuckold e da slave; ma di fronte all’atteggiamento deciso di lui e con l’attrazione che quel cazzo mi aveva scatenato, non c’era niente che mi sembrasse eccessivo; il ricatto del posto di lavoro avrebbe funzionato con lui come aveva funzionato con gli altri due prima.
Non dissi niente a Luciano, per non turbarlo; ed aspettai che fosse lui ad impegnarsi col capufficio, prima di rivelargli la verità; lasciai che andasse al lavoro come sempre; quando tornò mi disse con la massima meraviglia che il capufficio si era autoinvitato, letteralmente, a cena da noi; mi parve necessario allora chiarirgli che il capufficio veniva per scopare con me; che già lo avevamo fatto il giorno prima, che mi era piaciuto moltissimo e che avevo accettato di diventare la sua amante.
Ebbe una mezza sincope, stette male davvero e dovetti soccorrerlo con un cognac; poi lo convinsi, con le buone, che poteva solo accettare, se non voleva finire per strada perché, se rifiutava, era fuori; gli feci presente che già due suoi colleghi vivevano la sua stessa condizione e lo persuasi che la sua vena cuckold era troppo smaccata perché potesse rifiutarsi di stare a guardare; era già tanto che non gli chiedessi di leccare la sborra dalla figa, alla fine.
Rimase immobile, bianco come un cencio, per tutta la cena, mentre io e Osvaldo ci abbandonavamo alle carezze più lubriche; ad un certo punto andò in bagno, credo per vomitare davanti all’oscenità dello spettacolo che offrivamo; Osvaldo non perse occasione ...
... per ribadirgli la precarietà della sua posizione sul lavoro; io ero molto più interessata a quello che sarebbe successo dopo; il cazzo era il mio dio, il mio obiettivo, la mia fonte di piacere e di vita.
Quando ci trasferimmo nella camera da letto, Osvaldo impose a Luciano di sedersi sulla poltrona e di stare a guardare in silenzio, assolutamente senza osare di masturbarsi; mi spinse brutalmente sul letto; mi diede solo il tempo di spogliarmi; si spogliò a sua volta e si lanciò su di me; non diede spazio ai preliminari stavolta; l’obiettivo era decisamente di umiliare mio marito, di piegarlo al nostro piacere e renderlo schiavo della nostra libidine; avvertii un certo fastidio, ma partecipai con gioia.
Mi fece prendere il tubetto del gel e si abbassò a leccarmi il buco del culo; capii immediatamente che la prima cosa che voleva fare, per accentuare l’umiliazione, era sfondarmi con la sua mazza meravigliosa che avevo già in bocca e portavo ala massima erezione, mentre lui leccava, prima, e lubrificava poi il buchetto da spanare; accostò la cappella e cominciò a spingere con decisione; il dolore fu intenso, ma strinsi i denti e lo ebbi nel culo, tutto.
Mentre mi scopava con ferocia, vedevo le lacrime scorrere sulle gote di mio marito e non provai vergogna; avevo sempre sognato di vederlo finalmente soffrire per la sua debolezza; forse avrei dovuto assai prima imporgli quell’umiliazione; solo così potevo sperare che reagisse in qualche modo; purtroppo, ormai, non c’era ...